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mercoledì 30 ottobre 2013

Sull'onestà del traduttore

Ieri è apparso su Langit un messaggio di un collega traduttore che, giustamente, alla richiesta arrivatagli sul suo blog e che qui riassumo 'cerco un traduttore onesto che sappia tradurre il mio libro in questa e quella lingua, come se fosse stato scritto da uno di quei posti, per 4/5 € a cartella, perché i professionisti chiedono troppo' ha saputo rispondere in modo egregio. 
Riporto qui la sua risposta alla richiesta del cliente:

«(RICHIESTA) Un freelance esperto, insomma, con prezzi onesti (massimo 4/5 euro a cartella).» (RISPOSTA) Qui da ridere non ce n’è proprio. Non dubito che a queste cifre si trovino dei freelance disposti a tradurre, mettendo a grave rischio l’investimento nel progetto editoriale che Lei sta curando. Sono anche certo, però, che i traduttori che chiedono 15, 20, 30, ma anche 50 e più euro a cartella, non sono affatto disonesti. Se li meritano.

Stamani ad un certo punto in lista è apparsa una mail in cui un'altra collega ha scritto:

Ciao XXXX (riferito al collega autore del post sul blog), mi sembra si stia un po' esagerando..
Dire che un artigiano, o professionista o commerciante fa "prezzi onesti"
non significa darne una valutazione di moralità e onestà, è un modo di dire colloquiale che vuole semplicemente intendere che applica prezzi giusti, in linea col mercato, senza farci la cresta più del dovuto, magari come fanno alcuni bar o ristoranti nei paesini turistici...

CHI CHIEDE DI PIU' NON FA LA CRESTA. Questo è il mio pensiero, che ho fatto mio da quasi subito appena entrai nel mondo della traduzione, dopo aver visto e sentito cose che non avevano alcun senso.

Quindi subito ho risposto in lista:

"Io ammetto che se vado in un bar e chiedo un caffè o un panino e poi vado in un altro e mi costa la metà vado nel secondo. Però qui stiamo parlando di fare un lavoro professionale di traduzione, un libro che deve reso in ogni sua sfumatura, senso, significato e pensiero di chi l ha scritto senza scrivere strafalcioni, non di cibo, che posso anche arrangiarmi. Io fossi un cliente se mi facessero due preventivi e uno mi chiedesse di più mi chiederei perché, se il primo ha meno esperienza o meno studi nel settore e il secondo ne ha molta di più, io per quel romanzo o qualsiasi altro testo mi rivolgerei a quello più caro per una questione di sue maggiori competenze ed esperienze. Secondo me un traduttore applica certe tariffe non perché 'ci marcia' ma perché sa cosa sa fare, come lo sa fare e ha strumenti idonei. Insomma, conosce il suo valore di mercato. Questo sarebbe quello che uno dovrebbe fare, a regola...". 

Ma purtroppo la regola non è sempre così, e da qui nasce l'errore, l'errore di svendere il proprio operato.
Anche io mi aggiungo: non svendetevi, perché i prezzi che un traduttore applica sono sicuramente prezzi onesti e relativi alle sue capacità. Non abbiate paura di dire le vostre tariffe, anzi motivate il perché delle vostre richieste -se vi viene richiesto- con tranquillità. Chi chiede poco a cartella sa benissimo che non è specializzato, qualificato ecc... per cui sa che non può chiedere 15/18/20/25 € a cartella, e questo il cliente lo deve percepire subito, se è furbo. Perché se qualcuno laureato, specializzato, qualificato in lingue e traduzione e con tanta tanta esperienza ecc... si comportasse così, beh, mi dispiace per lui/lei, ma non è intelligente e si ritroverà presto sommerso da tante frustrazioni.
Chi fa questo lavoro di mestiere lo fa seriamente perché ha tutte le carte/esperienze/qualifiche/capacità per farlo, punto e basta. E le tariffe che applica sono più che oneste, sono vere. 

lunedì 21 ottobre 2013

I rapporti d'affari in Tedesco: la struttura della lettera d'invito

Oggi voglio parlarvi di come strutturare in Tedesco un invito scritto di partecipazione a una fiera internazionale di prodotti/marchi/servizi; inoltre fornirvi anche un po' di lessico specifico e traduzione di un esempio di lettera. 
Parliamo dunque di rapporti d'affari commerciali in generale, ovvero i Geschaeftsverbindungen tra aziende e clienti/potenziali clienti.

Le fiere (die Messen) sono un importante punto d'incontro (Treffpunkt) tra il venditore (Anbieter) e i clienti (Kunden). In queste occasioni ci si può informare su prodotti, prezzi, qualità, trend di mercato, nuove uscite ecc...
Ma soprattuto le fiere servono per trovare nuovi clienti oppure continuare a curare 'gli acquisiti' (alte Kontakte). Per chi partecipa alle fiere è molto importante organizzare la pianificazione (die Planung) di tutto quanto molto prima dell'inizio dell'evento. 
Inviare un invito (die Einladung) ai clienti - o potenziali clienti - rientra in una delle prime cose da sbrigare. Non solo è importante scegliere il layout giusto e professionale della lettera, ma anche scegliere il giusto linguaggio formale, perché sono i canoni dell'invito cartaceo, che resta scritto su un foglio ed è l'immagine di un'azienda (der Betrieb/die Firma), che attraverso questo documento si deve presentare al meglio.

Una possibile struttura della lettera d'invito (der Einladungsbrief) che è diversa dalla lettera commerciale (der Geschaeftsbrief) potrebbe essere come segue:


Einladungsbrief /Lettera d'invito

Formula d'apertura             (Sehr geehter Herr/Sehr geehrte Frau/Sehr geehte Damen und Herren)

Breve introduzione/presentazione                          kurze Einleitung/Vorstellung
Messaggio di partecipazione alla fiera                  Mitteilung ueber Teilnahme an der Messe


Parte principale       Hauptteil
Informazioni sulla fiera   Informationen ueber die Messe
  • oggetto       Thema der Messe  
  • data e luogo     Datum und Ort
  • info sullo stand      Informationen ueber den eigenen Ausstellungsstan
  • orari di apertura/biglietti di entrata   Oeffnungszeiten, Eintrittskarten
  • come arrivare     Anfahrt
 Conclusione    sich verabschieden
 Fiducia in un incontro alla manifestazione    Hoffnung, sich an der Messe zu treffen


Facciamo un esempio pratico (ipotesi) di lettera d'invito e di traduzione da parte di un'azienda tedesca che parteciperà alla fiera Cosmoprof di Bologna alla Manager di una società cliente italiana:

Esempio pratico

Sehr geehrte Frau Bianchi,
Gentilissima Sig.ra Bianchi,


mit diesem Brief wollen wir Sie darueber informieren, dass wir auch in diesem Jahr an der Messe Cosmoprof in Bologna teilnehmen werden./con la presente siamo a informarLa che anche quest'anno parteciperemo (oppure saremo presenti) alla fiera Cosmoprof di Bologna.

Die Messe ist ein beliebter Treffpunkt fuer Liebhaber von Schoenheit und Make-up./La fiera è un famoso punto di ritrovo (o nota occasione d'incontro) per gli amanti della bellezza e del trucco.


Wir moechten die vom 26.2.2014 bis 3.3.2014 auf dem Messegelaende Bologna stattfindende Messe dazu nutzen, Ihnen unsere neue Produkte vorzustellen. Insbesondere werden wir fuer alle Besucher unseres Messestandes einen freien Beweis mit unserem neuen Fruehlings-Make-up./In occasione di questa fiera - che si svolgerà dal 26/2/2014 al 3/3/2014 presso l'area Bologna Fiere - coglieremo l'opportunità per presentare i nostri nuovi prodotti. In particolare, faremo una dimostrazione gratuita con il nostro nuovo Make-up primaverile per tutti i visitatori dello stand.

Ueber Fragen zu Preise, Lieferungen, und Versand wird Sie vor Ort Herr Roesch informieren. Relativamente a/Per quanto riguarda prezzi, consegne e spedizione potrà informarsi direttamente in loco dal Sig. Roesch.


Die Messe ist von 8:30 bis 18:30 fuer Besucher geoeffnet./La fiera è aperta ai visitatori dalle ore 8:30 alle ore 19:00.

Weitere Informationen koennen Sie unter XXXXXXXX (Web Seite) finden./Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito XXXXXXXX.

Wir hoffen dazu, Sie an der Messe treffen zu koennen./Ci auguriamo di poterLa incontrare in fiera.



Mit besten Gruessen,
Con i migliori saluti,

Alexandra Grau

martedì 8 ottobre 2013

Le espressioni idiomatiche nella lingua Inglese - How can I say it with idioms?

Ieri traducendo alcuni brevi testi ho incontrato due 'idioms', quindi ho pensato oggi di scrivere una breve riflessioni su questi modi di dire che troviamo quando traduciamo o semplicemente parliamo in lingua inglese.

Pensate che sia inutile conoscere gli idiomi in Inglese per chi lo studia? 
La risposta è, naturalmente, NO.
Non è inutile, perché anche se ci sono dei sinonimi per esprimere alcuni espressioni idiomatiche, spesso un madrelingua sceglie invece l'idioma corrispondente. Come mai?
Perché le espressioni idiomatiche sono legate alle situazioni emotive e spesso descrivono per immagini ciò che uno vuole comunicare, sono più evocative e dirette. 
Insomma, rendono bene l'idea di ciò che vogliamo dire.

Ne cito alcuni tra i più comuni tanti che ho incontrato in questi anni nel tradurre o che io utilizzo spesso, la traduzione è mia personale ed è collocata nel dialetto e contesto toscano in qualche caso. Magari voi lo dite diversamente perché legato al vostro proprio dialetto, ma il significato è identico.
Buona lettura!

'like a bolt out of the blue' -  come un fulmine a ciel sereno
'like a bombshell' - come una doccia fredda
'letting the cat out of the bag' - vuotare il sacco (rivelare un segreto)
'raining cats and dogs' - piovere a catinelle
'throw someone a curve' - mettere il bastone tra le ruote
'to catch two birds into one stone' - prendere due piccioni con una fava
'a shot in the dark' - un salto nel buio/vuoto
'to skate on a thin ice' - essere sul filo del rasoio
'leave something to chance/luck' - lasciare qualcosa al caso
'to pick up  the pieces of something' - rimettere insieme i cocci (ritentare qualcosa dopo una brutta partenza/esperienza)
'play with fire' - giocare col fuoco
'try your luck/take a leap in the dark' - tentare la fortuna
'to pull the wool over someone's eyes' - mettersi i prosciutti agli occhi (non voler vedere una situazione palese)
'to break the ice' - rompere il ghiaccio (iniziare ad essere più amichevoli)
'a big shot' - un pezzo grosso (persona importante)
'to come through with flying colours/to play your cards right' - giocarsi bene le carte
'to score/to make a go of something' - fare centro (riuscire bene in qualcosa)
'be in the money' - fare soldi
'take off'' - ingranare (un'attività che parte bene)
'be in the running' - avere ancora una speranza
'to take heart' - sentirsi rincuorati

venerdì 27 settembre 2013

Le novità di SDLTrados Studio 2014

Mi è appena arrivata una newsletter da Trados (sono iscritta) ricordandomi che la prossima settimana esce il nuovo Trodos Studio 2014 con nuove funzionalità rispetto al 2011.
Ma quali sono? Vediamole brevemente insieme...

1)  Auto-concordance sui no-match: in presenza di un segmento nuovo Trados va a cercare se nella TM attiva ci sono segmenti già tradotti simili a quelli presenti nel nuovo segmento;
2) possibilità di procedere con la nostra traduzione in caso di segmenti 'bloccati' (con 2011 non lo consente) e questo snellisce di molto i tempi di lavoro per chi opera soprattutto con agenzie, e quel segmento può rivederlo per ultimo o dopo con calma;
3) auto-composizione: utilizza cioé parole già usate e compone una sua traduzione con parole prese dall TM (quindi specifiche e già usate nel contesto, non tradotte a caso come con google translator);
4) merge dei file: non si dovranno aprire e chiudere continuamente file diversi per tradurli tutti, ma li fonde da solo in un unico file di lavoro (comodo per progetti grossi divisi in file diversi);
5) si potranno aprire file con estensione Power Point ed Excel in modo molto veloce rispetto alle precedenti versioni di Trados, che sono lentissime.

Credo che valga la pena acquistarlo, voi che ne dite?


martedì 17 settembre 2013

La giornata del traduttore - Parte 2

La seconda parte della giornata è stata aperta da Chiara Marmugi, traduttrice editoriale, la quale dopo aver elencato i falsi miti sui traduttori visti e letti in giro (tra cui una citazione che ha letto è stata 'è un lavoro così bello che si potrebbe anche pagare per farlo') e aver sottolineato l'impegno e la professionalità che servono per il nostro lavoro, ha ribadito ancora una volta l'importanza di essere pagati almeno 14,00 € a cartella nel settore editoriale perché 'un traduttore che viene pagato poco lavora anche peggio'. Percepire 14,00 € circa a cartella per 6 cartelle al giorno di circa 2000 battute l'una per 5 gg lavorativi in 8 ore al giorno fanno in fondo al mese 1.100,00 €, uno stipendio normale in pratica. Perché se si vuole vivere di questo mestiere con le traduzioni editoriali bisogna pretenderle certe tariffe. Come darle torto?
Il problema è che molti service editoriali offrono tariffe bassissime; molti traduttori non riescono a dire di no pur di lavorare e alla fine accettano. Non c'è errore più grande, perché così facendo aumentano lo sfruttamento dei traduttori e inducono a far circolare tariffe da 'fame' sul mercato. Io concordo con quanto ha detto Chiara: è meglio non accettare. Se nessuno accettasse a quest'ora il mercato della traduzione non si sarebbe popolato di committenti del genere.

Poi è stata la volta di Andrea Spila, che ha intervistato Frauke J. Ioris e ha sottolineato l'importanza dell'uso corretto di Facebook per una buona visibilità, un tema a me caro che tratterò anche io più approfonditamente nel mio corso del 28 settembre che terrò qui a Pisa. 
Facebook può essere un salotto di discussione su vari temi in vari gruppi, ma ci devono essere delle regole da seguire. Altri strumenti sono il sito web personale, Linkedin, Twitter e un blog, che però non deve essere un luogo di sfogo delle frustrazioni lavorative (o addirittura personali) ma deve avere i contenuti e l'aspetto di un vero professionista del settore, mantenendolo costantemente aggiornato e scrivendo cose attinenti al nostro lavoro. Ha dato spunti e consigli interessanti.

L'ultimo interevento è stato di Giuseppe Bonavia commercialista e revisore contabile che ha parlato di contabilità e fisco per i traduttori, cioè per coloro che lavorano con ricevuta e RA 20% e coloro che lavorano con P.IVA ai minimi regimi o semplificata, sfatando falsi miti sul superamento del tetto massimo dei compensi annuali per chi lavora con RA (non sono 5.000,00 € annui, ma 5.000,00 € a committente) e mostrando come devono essere compilate le ricevute con le giuste diciture anche per il diritto d'autore, e per chi invece lavora con p.iva ai minimi regimi come si calcola l'imponibile annuo per pagare le tasse e come si redige una fattura corretta.



lunedì 16 settembre 2013

La giornata del traduttore in pillole, Pisa 14 Settembre 2013 Parte 1

Sabato 14 Settembre 2013 si è svolta 'La Giornata del traduttore' al Grand Hotel Duomo, organizzata dalla Scuola EST, STL Formazione e Il diritto per tradurre' di Luca Lovisolo.
Un evento utile, ben strutturato e che ha richiamato traduttori un po' da tutta Italia.
All'accoglienza veniva data una cartellina azzurra con il programma della giornata e i nomi dei relatori con i loro profili ed esperienze, insieme ad altro materiale di formazione e una brochure di SDL Trados Studio 2011. 
Mentre che aspettavamo l'apertura dei lavori, ho avuto modo di scambiare due parole con alcune traduttrici sedute vicino a me. Tutte con molte e diverse aspettative da questa giornata, e tutte con esperienze e vissuti completamente differenti. Chi era novellina nel settore, chi aveva una media esperienza e chi invece aveva svariati anni di traduzione alle spalle.
I lavori sono stati aperti da una Sabrina Tursi emozionatissima (ci credo, con tutte quelle persone!), ma che ha saputo comunque presentare con professionalità i primi tre relatori e i temi delle loro argomentazioni, che dalle 9:45 circa sono andate avanti fino alle 11:15.

La prima relatrice è stata Claudia Benetello, traduttrice e copywriter, parlando della specializzazione come leva per il proprio marketing, per spiccare tra le 'masse' e fare la differenza. Essere specializzati -sia in modo 'orizzontale' che in modo 'verticale'- può portare ottimi risultati a un traduttore. Per la specializzazione infatti non basta aver studiato le lingue, ma occorre anche avere esperienza pratica in quel settore lavorativo per il quale traduciamo o esperienze di vita che ci hanno portato conoscenze nuove specifiche e terminologie/concetti giusti e un approfondimento di studi di traduzione in uno/max due settori (es. medico, giuridico, farmaceutico, marketing) ecc..

Concetto al quale si è riallacciato anche Luca Lovisolo nell'intervento successivo, traduttore giuridico pubblicista e consulente di commercio con l'estero, portando esempio di traduzioni giuridiche sbagliate perché fatte da persone che di diritto ne capiscono poco o nulla, ma hanno la pretesa di conoscere il Tedesco. Oppure di come espressioni del diritto tra Svizzera e Italia si debbano tradurre diversamente e i rischi con la legge che noi traduttori corriamo se si traducono cose sbagliate. Anche lui ha rimarcato l'importanza di essere specializzati quando si devono affrontare alcuni testi giuridici. Ha concluso il suo intervento affermando che un traduttore specializzato 'del testo d'origine se ne frega (perché lui sa cosa scriverci nelle traduzioni ed è sicuro di sé), traduce stando fuori dal testo e s'immerge in ciò che c'è intorno (il problema del cliente che sottende il testo) e si sporca le mani'.
 
La terza é stata Sara Radaelli, traduttrice nel settore moda, con il titolo della sua presentazione Tradurre è un lusso? [...] Il lusso non è un settore della traduzione ma un ramo della moda (nel suo caso perché lei traduce proprio nel settore moda, gioielli, profumi..), oppure dell'automotive di alto livello o di qualsiasi altro prodotto o servizio dove può ritrovarsi. Esistono tre livelli di lusso: quello accessibile, quello classico e l'extra-lusso per i clienti più esigenti.
Lei sostiene che chi traduce per questo settore deve essere una sorta di affabulatore/dreamer, avere grandi doti comunicative e creative, essere un 'esteta', ma soprattutto deve consocere bene le esigenze del suo cliente e sapere come questo cliente vuole apparire agli occhi dei suoi clienti e che tipo di messaggi vuole trasmettere a chi legge/vede questi testi. Il suo racconto mi ha colpita moltissimo, infatti ha detto di aver iniziato a tradurre in questo ambito perchè per puro caso un giorno ha ricevuto una traduzione di reggiseni e a lei era piaciuto moltissimo farla. Da quel momento ha abbandonato la traduzione farmaceutica (settore di famiglia) che a lei non piaceva e ha iniziato a tradurre testi di quel tipo. Oggi traduce per marchi di moda prestigiosi. Chi traduce per la moda deve saper trasmettere i valori dell'azienda e l'emozione e la sensazione che si può entrare a far parte di quell'universo di quel tale prodotto.

Dopo la pausa caffé, dalle 11:30 alle 13:00 c'è stata la Tavola Rotonda 'I traduttori incontrano i committenti', dove vari committenti di enti pubblici e aziende private pisani hanno rimarcato l'importanza del traduttore e del suo ruolo strategico, perché 'strategica è la comunicazione'. Hanno tutti detto che il traduttore deve essere competente, affidabile, preparato e esperto conoscitore dei settore per i quali si propone.
Senza trascurare l'importanza di un'ottima conoscenza della lingua italiana, che deve saper rendere e 'lasciar passare' tutte le sfumature necessarie presenti anche nel testo originale.

Domani vi racconterò un po' la seconda parte, intanto... buona serata!

martedì 10 settembre 2013

La mia esperienza al Pisa Talent Garden

http://pisa.talentgarden.it/2013/09/09/oggi-vi-presentiamo-sara-gneri/

Sì ...questa sono io :-)
Sono io al Talent Garden di Pisa, il nuovo Coworking Space che si trova a Montacchiello. Ho la mia postazione qui da una settimana praticamente, ma già mi sento a casa. 
Gli ambienti dal design particolarissimo - tutto o quasi in cartone rigido - gli svariati colori, le persone che lo 'abitano' e l'atmosfera di idee, vivacità e creatività che si respira qui...tutto semplicemente meraviglioso.
Ho fatto nuove conoscenze e trovato già nuove piccole opportunità per il mio lavoro. Inoltre la cucina con il mitico caffé e l'area relax è una cosa che ti fa sentire proprio a casa. Tutti parlano con tutti, tutti sono allo stesso livello, persone semplici ma competenti e volenterose di imparare e aiutare. Un po' come un social network in miniatura.
Ma come ho saputo di questo progetto che andava realizzandosi?

Un puro caso, almeno per me. 
Da tempo cercavo uno spazio mio, un ufficio dove poter svolgere questa mia professione, fare corsi, ricevere clienti.
Così a Novembre 2012 un giorno iniziai a telefonare ad agenzie che affittavano uffici. Però prezzi alti e servizi quasi zero. Cerca e ricerca mio marito un giorno mi disse "Prova a chiamare nella zona di Montacchiello, loro hanno spazi funzionali di sicuro". Allora chiamai qui e venni a sapere del progetto, ma era ancora in fase di ideazione. Mi convocarono per un incontro qui i primi di Dicembre, dove sarebbe dovuto nascere questo spazio per liberi professionisti. In quel momento però non si capiva ancora niente su come sarebbe stato il risultato, perchè erano 400 metri quadri vuoti; non c'erano ancora pareti, mobili, attrezzature. Insomma, era da creare tutto da zero. 
Rimasi comunque colpita dall'idea del progetto e chiesi un approfondimento all'ingegnere referente di tutto questo, il quale mi inviò in visione i contratti e i prezzi. Gran bella cosa, pensai.

Nei mesi successivi continuai a interessarmi della cosa, finché poi a Maggio lo spazio è stato inaugurato. Io sono venuta a vederlo i primi di Agosto e da Settembre ho iniziato subito, felicissima, con lo struzzo di cartone posizionato sulla scrivania come segnaposto :-)
E ieri ho finalmente portato qui anche una stampante, tanta cancelleria, faldoni per fatture, contratti, moduli per preventivi. Le scrivanie sono verdi ...verde speranza, speranza di nuove amicizie e opportunità di lavoro, ma anche di forte crescita personale. Grazie TAG.

sabato 7 settembre 2013

Il cervello da 0 a 3 anni, le lingue e le grammatiche

Gli studiosi di Neurolinguistica affermano che da 0 a 3 anni il nostro cervello è una vera e propria spugna. In quella fascia d'età infatti il cervello è ricettivo al massimo per poter apprendere correttamente e velocemente tutte le lingue del mondo. 
 Il fatto è che si nasce in un determinato contesto linguistico-sociale e si inizia a imparare solo la lingua nativa, finendo in genere per imparare la seconda lingua dalla scuola elementare in poi. 
Un bambino che ha i genitori bilingue (ovvero uno italiano e l'altro tedesco ad es.) imparerà presto e bene il tedesco se il padre o la madre tedesco/a gli parleranno anche in quella lingua fin dalla nascita. Dopo il terzo anno si è visto che un bambino inizia a far più 'fatica' ad apprendere le lingue e grammatiche diverse dalla propria, perché ormai il suo cervello ha avviato quel processo di consolidamento e radicamento della lingua madre. Anche la memoria ha un ruolo fondamentale nell'apprendimento delle lingue, infatti un bambino da 0 a 3 anni ha la mente 'sgombra' e attiva al massimo per poter inglobare nozioni e conoscenze. Regole grammaticali, strutture della frase, pronuncia e tante altre cose sono aspetti da non sottovalutare, anzi da 'appuntarsi' bene in testa fin dal primo momento in cui si inizia un nuovo apprendimento. Da piccoli è facile, ma più passano gli anni più il cervello SELEZIONA e quindi si perdono inevitabilmente dati.

mercoledì 4 settembre 2013

A cosa fare attenzione quando si traducono testi medici

Proprio oggi in giornata inizierò a tradurre una perizia medica ES>IT:
I testi medici sono testi molto delicati da tradurre, per svariate ragioni. 
Innanzitutto, la prima e la più importante - secondo me - è la privacy dei pazienti per questi documenti che va rispettata e non si deve diffondere informazione alcuna a terzi di quanto letto e tradotto. 
Seconda cosa, la correttezza terminologica e comunque una conoscenza di base di ciò che si traduce. Di buona norma, è bene informarsi o leggere in italiano un po' di materiale attinente ancor prima di iniziare a tradurre questi testi, fare ricerche se non si hanno conoscenze dell'argomento. Se un traduttore si è laureato medico di base e poi si è specializzato in traduzione o ha certificazioni linguistiche di alto livello allora si può provare anche a chiedere compensi più alti, come per chi fa il consulente giuridico e fa anche traduzioni, perché conosce e ha ottima padronanza di una o due lingue e linguaggi applicati al suo settore.
Bisogna infatti stare attenti a cosa si traduce nel settore medico, perché le cartelle cliniche o le perizie (odontoiatriche, medico-chirurgiche, assicurative, medico-legali ecc..) sono molto rischiose; il nome di un farmaco o componente chimico sbagliato o dosaggio errato potrebbero provocare danni seri al/alla paziente, fino alla morte nei casi più estremi.
Inoltre è necessario saper tradurre anche il consenso informato, che generalmente viene fatto firmare al/alla paziente prima di un intervento chirurgico, di un esame particolarmente invasivo o sperimentazioni/somministrazioni farmacologiche. Io ho fatto un corso a maggio sulla traduzione medico-farmaceutica dove c'era l'esempio testo a fronte di un consenso informato per i pazienti dall'Inglese ed è stato interessante capire cosa e come va tradotto. 


martedì 3 settembre 2013

Iscrivetevi al mio corso... il Marketing è un MUST per il traduttore!

Come dicevo nel post sulla mia pagina Facebook, ho deciso di fare il corso sul marketing del traduttore presso la sede di Talent Garden in località Montacchiello a Pisa, via Umberto Forti n°.6, dove da ieri ho preso una postazione ufficio. 
L'ambiente merita e ci sono molti liberi professionisti, come web writer, copy editor, film maker, una persona SEO & Web Marketing Specialist, agenzie web & design, un web manager ecc...
Io solo l'unica traduttrice e i miei corsi li vorrei fare proprio a TAG: l'ambiente è molto stimolante, frizzante e giovane. Idee nascono come funghi e spunti sempre diversi che tu stesso dai agli altri e che arrivano a te fanno sempre bene alla mente e allo spirito.

Spero che vi iscriviate numerosi! Intanto metto qui un approfondimento al corso, le iscrizioni sono aperte fino al 21 settembre 2013, affrettatevi e contattatemi!

Chi sono? Cosa faccio? Dove e a chi voglio ‘arrivare’? 
Come faccio a scegliere il mio mercato personale e trovare potenziali clienti?
Quali passaggi devo seguire per crearmi un piano marketing personale? 
E il mio materiale marketing quali caratteristiche deve avere?
Come posso farmi notare sui Social Network? 

Dopo aver dato una definizione generale del marketing, il primo modulo del corso analizza il marketing del traduttore e le sue specificità.
Grazie a questo modulo, il traduttore che muove i primi passi o che è già operativo potrà imparare molti trucchi del mestiere per ampliare il numero di clienti, definire una propria marketing strategy, migliorare e potenziare i risultati del suo lavoro e la propria visibilità sul web per crearsi una brand reputation.

Passiamo al secondo modulo:


Il curriculum per le agenzie come deve essere (colori, aspetto, layout…)? 
E per un cliente diretto cosa è meglio fare e scrivere?
Cosa devo inserire nella lettera di presentazione? 
Cosa devo evitare di scrivere? Come posso apparire professionale?
Come impostare al meglio un’autocandidatura e una candidatura in risposta a un annuncio?
In che modo e dove inserisco le referenze nel mio materiale marketing? 
E le tariffe come vanno gestite?


Qui si affronteranno in modo ‘concreto’ i temi C.V., lettera di presentazione, gestire le referenze e le tariffe. 
L’obiettivo è quello di fornire suggerimenti (mettendoli anche in pratica) per redigere un curriculum professionale accompagnato da un’altrettanta adeguata cover letter, che metta in risalto il profilo del traduttore e le sue competenze/specializzazioni, al fine di renderlo più attraente agli occhi di agenzie o aziende pubbliche/private come potenziali nuovi clienti.
Si discuterà sul fatto di inserire o meno le tariffe nel curriculum e i margini di negoziazione da considerare; inoltre come usare le referenze dei clienti già acquisiti.
In questo modo il traduttore imparerà a gestire e sfruttare al meglio le proprie referenze ottenute per captare l’attenzione di nuovi potenziali clienti. Capirà quando è giusto rendere visibili le proprie tariffe e come essere flessibile per poter negoziare un affare.


Se tutte le domande che avete letto vi interessano, contattatemi a: s.gneri@servizilinguistici.net  Riceverete il modulo di iscrizione!

lunedì 26 agosto 2013

Anche il blog va in vacanza!

Servizi Linguistici informa che il Blog tornerà ad essere 'attivo' a partire da Lunedì 2 Settembre 2013.
Buone ferie a tutti!

Sara Gneri

mercoledì 14 agosto 2013

I glossari (multilingue)

Strumento prezioso per i traduttori, oltre ai dizionari in genere, sono proprio i glossari specialistici multilingue. Ovviamente al mondo ne esistono una svariata quantità e infinite tipologie; ma cosa è un glossario?

Glossàrio: la parola glossario ha origine dal termine latino tardo glossarium che a sua volta deriva dal greco antico (glossa = lingua).
I glossari hanno una tradizione che parte dalla fine dell’antichità. La glossa, già nel mondo latino e ancor più in epoca tarda e medievale, indicava una nota esplicativa apposta a fianco di un termine di difficile comprensione.
Proprio da questa usanza storica Il glossario si distingue dal vocabolario e dal dizionario, pur essendo anch’esso una raccolta di lemmi, proprio perché cataloga termini e locuzioni proprie di un ambito di riferimento peculiare e limitato a un argomento, generalmente tecnico.


Se redatto in una sola lingua (può essere qualsiasi lingua), un glossario è una specifica spiegazione di un termine o concetto che sta alla base del lavoro di una azienda piccola/multinazionale, compilato grazie a conoscenze e competenze tecniche sul campo.
Un glossario multilingue nel sito di un'azienda italiana, ad esempio elenca dapprima in italiano i termini più importanti della sua attività e poi accanto inserisce la relativa traduzione opportuna di quel termine in Inglese/Francese/Tedesco/Spagnolo ecc...
I glossari, se fatti bene, costituiscono un supporto fondamentale al traduttore quando si trova proprio a traduttore materiale di quello specifico settore, o ancora meglio, di quella specifica azienda.
Purtroppo non tutte le aziende lo hanno sul proprio sito, ed è un peccato, perché in un mondo dove la globalizzazione ormai è pane quotidiano, molte aziende che offrono servizi o prodotti da vendere/pubblicizzare anche all'estero non hanno né il sito tradotto né un accenno di glossario multilingue.
Una buona abitudine da prendere per un traduttore sarebbe quella di autocompilarsi nel tempo dei glossari personalizzati e corretti.
Perché? Perché capitano glossari pieni di strafalcioni di traduzione, sviste ortografiche che potrebbero farci fare una pessima figura, quindi quando non si è certi della validità di un glossario oppure la traduzione di un termine ci suona 'strana' o banale, meglio sbirciare altrove...
Purtroppo però (o per fortuna) il nostro lavoro richiede tempo e pazienza e una volta che pensi di essere libero per qualche ora oppure anche solo meza giornata ti arriva un lavoro e il tempo per compilarsi i glossari passa in secondo, se non in terzo/quarto piano. Quindi alla fine ci ritroviamo spesso a corsa (se non ci siamo costruiti una sorta di 'biblioteca virtuale' nostra da qualche parte nel pc) a cercarne uno o a chiedere aiuto ai colleghi sulle liste per i termini più ostici.

A proposito di aziende, oggi ho trovato questo glossario sul tema 'Salute e sicurezza sul lavoro', che segnalo qui sul mio blog a chi fosse interessato.


Vi auguro buon lavoro! 

lunedì 12 agosto 2013

Strumenti di supporto al lavoro di traduzione

Questo post è dedicato a chi si vuole avvicinare alla professione e a tutti coloro che sono curiosi di sapere come lavora un traduttore in senso pratico.

Apparte scegliersi un posto dove lavorare, che può essere la casa (anche se può sembrare strana come cosa, ma l'80% dei traduttori traduce dalla propria abitazione), oppure un ufficio proprio o uno spazio in condivisione (il famoso co-working space) con altri professionisti che svolgono mansioni complementari a quella della traduzione, ci sono molte altre cose da sapere sulla professione che devono essere una sorta di 'braccio destro' del traduttore. 

Prima di tutto serve un buon portatile (due anzi, che se si rompe il primo...come si fa?) meglio con una scheda video di buon livello qualora si facessero contemporaneamente lavori anche di grafica e impaginazione, con un discreto numero di GB di memoria, un hard-disk esterno a supporto di back-up (perché se si rompe il pc all'improvviso e tutto quanto è salvato sul vostro computer non sarete in grado di recuperare il lavoro da consegnare), una chiavetta USB per portarsi dietro ovunque il lavoro da fare o consegnarlo di persona in azienda, se certe informazioni confidenziali non dovessero circolare per e-mail. Inoltre serve un'ottima connessione Internet veloce, affinché non ci siano problemi/ritardi di invio e ricezione documenti. E una chiavetta Internet se non dovesse funzionare la connessione wireless/via cavo.
Potrebbe servire una piccola lampada portabile (che io ho comprato mesi fa) da attaccare come USB al PC se si deve lavorare la sera e non siamo a casa nostra (es. siamo in hotel per viaggi di lavoro), perché è comoda e rilassa gli occhi. E da non sottovalutare...una sedia comoda!
Oltre a questo servono un telefono (fisso o cellulare), scanner, fax e stampante.

Passando invece al 'clou' del lavoro, oggi non basta più avere il classico dizionario cartaceo generale, ma esistono svariate serie di dizionari specialistici con CD ROM (oppure la licenza di consultazione online, molto pratica) che suggerisco di acquistare. Non faccio pubblicità a case editrici ma ce ne sono tre italiane in particolare che sono ottime per il settore tecnico, giuridico, economico-commerciale, medico-scientifico e il dizionario dei sinonimi (molto utile per le collocazioni o per evitare ripetizioni di termini). Inoltre è bene avere un buon dizionario etimologico e di italiano secondo me.
Ma altra cosa fondamentale, il traduttore deve avere una sua 'biblioteca virtuale' di glossari specialistici da consultare qualora non si trovi quello che cerchiamo nel dizionario, oppure ricercandolo on-line. Molto utile sono il sito comparativo tra lingue (non c'è l'italiano al momento) www.linguee.com, i Kudoz di Proz.com e il sito dell'Unione Europea sul diritto http://new.eur-lex.europa.eu/homepage.html?locale=it, dove si trovano documenti e atti giuridici ufficiali tradotti 'testo a fronte'. Sul mio sito http://www.servizilinguistici.net/risorse-online/ trovate alcuni glossari o dizionari multilingue che ho accumulato nel tempo, non sono tutti perché ne ho veramente un'infinità, però magari a qualcuno che non li conosce potranno essere di aiuto. Un'ottima cosa è costruirsi 'come formichine' dei glossari personali, che magari si possono condivedere anche con Trados o altri CAT.

Ecco i CAT, questi sconosciuti. Molti traduttori ancora non conoscono o non usano i CAT-tools.
I CAT tools (Computer-Aided Translation) permettono di memorizzare e riprodurre intere frasi o sintagmi e proposizioni mentre traduciamo, consentendoci di risparmiare una notevole quantità di tempo. Ma non solo, si possono usare glossari, dizionari già esistenti o crearli con MULTITERM (parlo di SDL Trados 2011), condivedere TM (importarle ed esportarle), fare allineamento dei segmenti/frasi e da lì creare una TM ecc. Ne esistono di svariati tipi. I più famosi senz'altro sono Trados, Wordfast (PRO), MemoQ, Déjà Vu, Omega T, STAR Transit ecc. Nel tempo ogni versione viene sempre aggiornata dalle case produttrici e il traduttore deve restare al passo con i tempi se non vuole vedersi 'discriminare' da tante agenzie, che richiedono sempre più le nuove versioni dei CAT.
I CAT però sono utili a chi fa traduzioni tecniche, legali, mediche e non al traduttore letterario ovviamente, che non troverà mai frasi ripetitive o simili in un testo di letteratura e che richiede riprodurre le sfumature linguistico-concettuali e un'alta sensibilità personale.

Io ho parlato di strumenti pratici ovviamente, ma alla base di tutto questo per fare questo mestiere occorre aver conoscenza dei settori in cui si traduce, esperienza lavorativa pratica che possa 'rinforzare' le nostre terminologie e bisogna fare corsi di aggiornamento. Per finire, le doti di precisione e attenzione al dettaglio, rispetto della puntualità, volontà di arrivare e passione sono quelle che stanno alla base di chi vuole tradurre sul serio e affermarsi sul campo.









giovedì 8 agosto 2013

Vorrei fare mediazione linguistica ma non lo so...cosa faccio?

Questa domanda me l'ha fatta ieri mia cugina, che ha da poco concluso la maturità linguistica. Presa dai dubbi, sta ritardando l'iscrizione all'università perché non sa se vuole fare lingue e letterature oppure mediazione linguistica, la sorella le dice di iscriversi a medicina, la mamma di andare a lavorare. Insomma, non ci capisce più nulla...
Immagino che non sia facile per chi esce dal mondo 'dorato e scodellato' della scuola ritrovarsi improvvisamente a fare una scelta del genere, che in un modo o nell'altro può determinare il tuo futuro. Però le ho spiegato delle cose che spero la aiutino a riflettere a fondo su quale strada prendere.

Come si fa a capire se si vuol fare il traduttore? 
Lei mi dice 'a me piacciono le lingue, però non so dove buttarmi.'. Si d'accordo, ma io le ho detto che NON BASTA. E perché? 

Perché chi fa il liceo linguistico sicuramente ama le lingue (altrimenti non sceglieva quella scuola, nella speranza che non sia stato 'forzato' da qualcuno a sceglierla), ma NON tutti poi vogliono, o meglio, sanno fare il traduttore.
Alcuni dopo aver fatto questo liceo capiscono che non faceva per loro e imboccano altri sentieri totalmente diversi, più o meno facili/difficili, altri si buttano sull'insegnamento, altri vanno a fare la guida turistica...

Fare il traduttore credo sia una cosa che si ha dentro. O ce l'hai la passione o non ce l'hai, e si può capire con facilità.

Io per passione intendo quella vera, quella che se non capisci qualcosa in un testo ti vai a cercare cosa vuol dire fin dalla scuola superiore, quella che non pensi ad altro finché non hai trovato come rendere un' espressione in un testo, quella che quando traduci la tua mente è completamente 'divisa in due' tra il source e target e non vedi l'ora di rileggerla per capire cosa ne è venuto fuori. E questa si chiama curiosità, voglia di imparare e trasmettere il giusto messaggio di un traduttore, che mandano avanti e muovono il suo mestiere.
La passione è quella che ti impegni a fare salti mortali se sei in ritardo nella consegna, quella che non ti pesa mai di lavorare la sera o notte in casi di sovraccarico di lavoro, quella che d'estate o per Natale non ti fai un mese di ferie perché i clienti non ti aspettano, perché il mercato è pieno di traduttori e non sei l'unico traduttore disponibile per un'azienda. 

Io non credo a chi dice 'Io faccio traduzioni quando ho tempo e voglia'. Secondo me quello non è un vero traduttore, non è un professionista chi dice 'lo faccio a scappatempo, però se voglio andare a fare shopping un giorno... pace'. La parola tempo per un traduttore è MOLTO relativa e soggettiva, e a volte rischia di andare nel dimenticatoio. Il tempo per i clienti va trovato (a meno che uno non abbia un reale impedimento serio) se si vuole restare 'up' nel mercato e si vuole mantenere la giusta reputazione.

Chi non ha tutta questa curiosità spontanea, senso del sacrificio di ferie e orari, comprensione dell'importanza di rispettare scadenze e una buona dedizione al cliente, è bene che si guardi meglio attorno per capire cosa fare nella vita e che non stia a perdere del tempo prezioso per fare questo lavoro e affollare ancora di più un mercato già fin troppo intaccato da tanti 'dilettanti'.

martedì 6 agosto 2013

Crearsi un buon profilo professionale online: il Personal Branding



Il Personal Branding è un processo che consiste nel controllare e orientare il modo in cui ci vogliamo mostrare agli altri. Significa che si ha la capacità di agire e di far associare immediatamente il nostro nome alle nostre specialità/competenze.
Questo processo implica ottenere una propria visibilità adeguata sia del nostro nome sia della nostra esperienza. Lo scopo è quello di far emergere noi stessi come punto di riferimento/autorità nelle nostra specialità e consolidare questa immagine agli occhi dei clienti.
Quindi significa passare da un processo di reattività a uno di proattività che è il fulcro per costruirsi un'immagine solida di sé stessi e per promuovere quello che facciamo come professionisti freelance.

Cos'è un brand? Direi che non è un logo, ma un'immagine costruita intorno a sé, la reputazione.
O meglio, percezione ed emozione che un cliente riceve da un’esperienza. Il brand si costruisce attraverso la reputazione e si basa sull’esperienza.
 
Vogliamo che un determinato cliente ci scelga e ci valuti positivamente?
Dobbiamo agire sulla Percezione che ha lui di noi. Cioè, mostrargli che Esperienza fantastica, oppure quanto vantaggioso sarebbe per lui scegliere proprio NOI. Facciamogli dunque scoprire pian piano la nostra eccellente Reputazione!

Questa è una parte di quello che tratterò durante il prossimo corso del 28 Settembre a Pisa.
Vi aspetto!