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mercoledì 23 aprile 2014

Come rassicurare un cliente

Come rassicurare un cliente che ci ha chiesto un preventivo? Magari il preventivo è venuto alto come cifra perché oltre ad essere un testo specialistico il materiale non è poco; lui nonostante questo vorrebbe accettare ma forse non si fida troppo perché è la prima volta che ci contatta e noi gli abbiamo chiesto un acconto.
Dunque che fare?
La prima cosa è cercare di capire chi è il nostro cliente. In genere questo non vale per le agenzie, che comunque non danno acconti e che prima di accettare un preventivo alto vanno in caccia del migliore offerente a livello di prezzo e tempistiche di consegna.
Se però il nostro cliente è un privato oppure un'azienda, allora possiamo indirizzare noi la persona o la società per cercare di accaparrarci quel dato lavoro e conquistare la sua fiducia.

Per un privato possiamo inviare il nostro CV - se non abbiamo un sito proprio sul quale è caricato - dimostrandogli quindi che siamo dei professionisti sul mercato e che in quel settore da lui richiesto abbiamo sufficiente esperienza per potersi fidare, oppure se abitiamo nei paraggi del cliente possiamo proporgli un appuntamento portando con noi anche dei lavori già fatti simili a quelli che lui ci ha chiesto (togliendo ovviamente i dati sensibili e personali se presenti nelle traduzioni) in modo da dimostragli concretamente che il nostro lavoro lo sappiamo fare e che lui di deve fidare. 

Se invece è un'azienda possiamo inviare per e-mail al cliente l'indirizzo mail o telef. del nostro precedente committente per poter richiedere una referenza (ovviamente il tutto previa autorizzazione dei nostri precedenti clienti). Questa cosa è particolarrmente apprezzata dalle aziende, che quasi sempre al sentirsi dire ' Può chiedere referenze a tizio, caio o sempronio sul mio operato' in genere abbozzano con un 'Ah grazie, ma non si preoccupi non importa, ci mancherebbe'. Anche se poi non lo fanno (quasi) mai di contattare un nostro vecchio cliente, però a loro fa piacere sentirsi dire una cosa del genere, perché li rassicura che qualcun'altro in precedenza abbia già richiesto a noi una traduzione come la loro e tutto sia filato liscio. 

Io ad esempio ho scelto di chiedere sempre un acconto oltre una certa spesa, per spiacevoli fregature che ho avuto in passato.
Ad esempio, spiegare proprio che l'acconto non lo chiediamo solo a loro, ma che è una nostra scelta oltre un certo importo, non è un delitto anzi, dimostrare al cliente con esempi concreti il perché di questa cosa ci renderà ancora più professionali. Infatti, il cliente deve capire che - oltre a tutelarci noi come traduttori - si tutela anche lui, perché una volta che il cliente ci ha versato un acconto il traduttore non può non consegnare il lavoro in tempo o accantonarlo dando la precedenza ad altri...e non ci sono scuse che reggono per eventuali negligenze o ritardi di consegna. Io la vedo come una doppia tutela e sicurezza.

Se il cliente ci chiede una consegna stretta e ci chiede di rispettarla ma capiamo che ci tiene ed è ansioso, mandiamogli noi dei feedback su come procede il lavoro di tanto in tanto. Così lui sarà sereno.

Non essere troppo pressanti con il cliente è anche un altro punto di forza.
Infatti se stiamo troppo addosso al cliente insistendo e insistendo perché scelga noi, è quasi matematico che non ci sceglierà, anche se il preventivo è più basso. Invece dobbiamo fargli arrivare il sottile messaggio del 'ci pensi pure senza impegno, io sono qua e le ho spiegato chi sono, cosa faccio e come lavoro'. In genere a me funziona molto bene questa tattica, perché dimostrando sicurezza in noi stessi, se il cliente percepisce questa sensazione siamo avanti di un punto rispetto ad altri traduttori che tempestano di mail o telefonate l'azienda per avere un riscontro sul preventivo inviato.
Provare per credere.