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venerdì 29 marzo 2013

Dopo la fiera di Bologna...

Questa settimana è stata molto dura per me, oltre alla fiera ho dovuto lavorare sodo su due traduzioni completamente diverse, sia in stile sia in argomento (una brochure aziendale e una finanziaria) e inizio oggi a respirare. Motivo per cui non avevo più scritto niente.
Lunedì 25 sono andata a Bologna. Finalmente! Adoro quella fiera come il mio stesso sangue, sento proprio che quando vado lì il tempo vola e starei a ore intere a guardarmi tutti i libri...che belliii. Peccato che ieri sia già finita anche la 50° edizione...
Comunque dicevo, lunedì sono andata e ho lasciato contatti a delle case editrici che mi sono sembrate propense, a me interessavano soprattutto i testi per l'infanzia quest'anno. Ho visto una presenza massiccia dei paesi di lingua inglese come Nuova Zelanda, Canada, Australia e India quest'anno. Poi anche Cina e Corea in grande espansione. Cosa che invece mi ha un po' deluso sono stati gli stand tedeschi doc. Pochi rispetto alle precedenti edizioni e quelli presenti erano super affollati; pieni stipati di appuntamenti e solo uno su quattro ti dava un briciolo di considerazione. In genere invece gli anni scorsi avevano stand più grandi e non così caotici..
Poi sono stata al centro traduttori dove c'erano seminari con laboratori dall'inglese e dallo spagnolo. Ma non avevo tempo e mi sono soffermata pochi minuti purtroppo. Volevo cercare una casa editrice che sembra sia interessata a pubblicare un libro/saggio dall'inglese che gli avevo fatto notare. Devo mandargli una mail al più presto, spero siano ancora intenzionati alla cosa.


sabato 23 marzo 2013

Sul mio percorso di traduttrice

Oggi faccio un post dedicato solo a me stessa.
Infatti ho pensato di parlare del mio percorso e approdo al mestiere di traduttrice. Non è breve e semplice come tanti possano immaginare. Credo sia un iter duro, faticoso, fatto di soddisfazioni ma anche di frustrazioni e rinunce a volte, che servono però per crescere e migliorarsi sul campo.
Mi sono diplomata nel 2001 a pieni voti al liceo linguistico Carducci (il migliore in termini di preparazione) di Pisa, dove ho ricevuto una validissima formazione liceale letteraria e linguistica; ho studiato anche diritto, biologia, filosofia, storia dell'arte tra le materie più importanti. Lì ho studiato 3 lingue e 3 letterature: Inglese, Francese e Tedesco. Alla maturità ho fatto un tema in tedesco sul teatro epico del Novecento che è andato benissimo: piccolo orgoglio personale di quel tempo ma che resta un ricordo straordinario per me. Nessuno su 48 allevi delle due lezioni linguistiche scelse tedesco al tema, tranne io, la solita matta.
Una volta terminata la scuola, giuro che non sapevo che strada prendere. Avevo una buona formazione ma non avevo ancora un'idea esatta di che cosa volessi veramente fare. Mi piaceva l'insegnamento (quella scuola forma moltissimo su quel piano, era un istituto magistrale), ma l'idea di avere una cattedra fissa per tutta la vita mi spaventava e lo vedevo come un lavoro monotono, dove non sarei restata pienamente soddisfatta. Mi sarebbe piaciuto insegnare, ma solo quello per come sono fatta io era troppo riduttivo. Allora nel dubbio mi iscrissi a Lingue e Letterature Straniere (curriculum artistico) contro il parere dei miei, che invece mi spingevano a cercarmi subito un lavoro. Grazie all'università infatti capii che la mia strada si stava disegnando davanti a me in modo più chiaro e iniziai ad appassionarmi alla traduzione, alle letture (teoria) e a fare tante traduzioni come esercitazioni (pratica). Realizzai da subito che avevo fatto bene a continuare a studiare, a perfezionarmi e così in tre anni e mezzo mi sono laureata. Dopo scelsi di fare la Specialistica in Traduzione di testi letterari e saggistici, che ho frequentato dal 2005 al 2006 e sostenni diversi esami. Già nel 2006 iniziai a ricevere le prime richieste di traduzione in diversi settori dal datore di lavoro (studiavo e mi mantenevo gli studi lavorando in hotel), anche tramite passaparola e via mail da amici per le loro aziende. Purtroppo un grave lutto di famiglia nel 2007 non mi ha permesso di continuare quel percorso (cosa che rimpiango ma ormai non ho più tempo per potermici dedicare, tra lavoro, bimbo e casa).Quindi continuando a lavorare un po' come dipendente e un po' facendo traduzioni arrivai al 2009. Anno in cui decisi di specializzarmi ancora di più e frequentare un Master a Pisa che mi ha aperto le porte per la traduzione e da lì non mi sono più fermata.
Il Master trattava varie tipologie di traduzioni per le aziende: legale, medico, turistico-economico e terminologia business/finanza. Traduco principalmente nei miei settori di specializzazione, ovvero letteratura, arte, turismo, linguistica ma ho moltissimo lavoro anche nei settori tecnici.
In questo momento sto lavorando ad esempio ad un bilancio aziendale, ma il precedente lavoro è stato un testo turistico, e forse il prossimo (ho appena inviato un preventivo) sarà un testo di enologia.
Mi piace lavorare su testi diversi tra loro e applicare le varie competenze/conoscenze a ognuno di essi. Cerco di essere flessibile e puntuale con i clienti, che è sempre cosa buona per tenerli stretti...
Poi negli anni 2011-2012 ho fatto tre corsi sull'editoria (traduzione per bambini/ragazzi, revisione, traduttore editoriale) che sono stati eccellenti. In questo momento sto seguendo un corso sul marketing per traduttori su Proz.com (fatto molto bene). L'importante in questo mestiere è seguire corsi, aggiornarsi, cercare di allargare i propri orizzonti. Io oggi svolgo questo mestiere full-time! Adesso devo scappare ...ciao a tutti!!!







venerdì 22 marzo 2013

Agenzia o cliente diretto?

Io lavoro per la stragrande maggioranza con clienti diretti (aziende, privati), ma lavoro volentieri anche con le agenzie, ne ho due con le quali traduco abitualmente e per fortuna sono ottime.
Da un lato il cliente diretto può dare più garanzie (pagamenti più puntuali, scadenze un pochino meno serrate) però è anche vero che può contattare il traduttore quella volta o due al mese al massimo se non lavora abitualmente con l'estero (es. tradurre un contratto, tradurre un listino ecc..). Mentre l'agenzia di traduzione può dare lavoro pressoché continuo al traduttore, ma a volte però c'è il problema tariffe basse oppure troppi ritardi nei pagamenti.
Per non ritrovarsi in situazioni spiacevoli, è bene sondare il terreno prima di svolgere lavori per tali agenzie. Confrontandosi con i colleghi sulle liste oppure anche guardare la Blue Board su Proz.com. Questo al fine di tutelarsi su ogni fronte. Ci sono comunque anche validissime agenzie che hanno tariffe giuste e pagano puntualmente i traduttori, fortunatamente non si può fare di tutta l'erba un fascio.

giovedì 21 marzo 2013

La proposta di un inedito alle case editrici

Questo argomento mi piace particolarmente e ho deciso di parlarne qui sul blog.
Uno dei tanti modi per iniziare la propria carriera di traduttore o per entrare nel mondo dell'editoria in modo più 'diretto' è senz'altro quello di proporre un inedito  una casa editrice. Qualcosa che abbiamo tenuto nel cassetto per anni e che non è mai stato tradotto, che ci piace e lo vorremmo tradurre.
Ecco, se lo avete, tentate! Probabilmente non sarà alla prima, nemmeno alla seconda proposta, ma alla terza potreste farcela. Ma come si fa a proporlo? Qual è l'iter giusto?
Prima bisogna vedere se realmente non è stato tradotto mai da nessuno in Italiano. Fatevi una bella ricerca su Internet, molto approfondita, e quando siete sicuri accertatevi che l'autore sia morto da oltre 70 anni. Se così fosse, la strada è un po' meno in salita, perché vuol dire che i diritti sono liberi. Potrete contattare la casa editrice più vicina allo stile e al tipo di libro che proponete e tentare la possibilità di una traduzione e pubblicazione. Se invece l'autore fosse sempre vivo o morto da meno di 70 anni, la questione cambia. Infatti dovrete contattare l'ufficio rights la casa editrice italiana del testo originale, chiedere chi detiene i diritti - potrebbe essere un'altra casa editrice o agenzia letteraria anche (la risposta potrebbe arrivarvi dopo qualche giorno) - e poi contattare chi li ha veramente per fare la proposta di traduzione in Italiano.
Una volta che avrete ricevuto una conferma d'interesse, potrete preparare del materiale da inviare, le case editrici preferiscono ricevere la proposta via mail in genere, anche per evitare tanta carta che si accumula in ufficio...
Potrete allegare un cv ben fatto, 3/4 pagine di traduzione (7-8 cartelle circa) con le rispettive pagine originali, una buona sinossi con a seguire la descrizione dei personaggi e commenti sullo stile dell'autore, la vostra opinione e perché potrebbe essere pubblicabile/interessante...
Di solito se entro due mesi al massimo non si ottiene risposta, vi consiglio di tentare altrove, perché è no. Cercate anche di non sollecitare l'editore, perché in alcuni casi potreste risultare stressanti. Aspettate fiduciosi...se son rose fioriranno!!!

mercoledì 20 marzo 2013

Perdite e compensazioni nella traduzione

Proprio Sabato scorso, mentre facevo il mio corso, mi sono imbattuta in una frase contenente un termine tedesco per cui non esiste un rispettivo traducente italiano. Però eliminando quella frase e compensando con quella successiva, il testo continuava a 'funzionare', perché tale frase non dava un'informazione in più al testo ma specificava un concetto che veniva ripreso dalla frase successiva, per cui eliminando la frase 'ostica' niente sarebbe successo e non avremmo tolto al testo alcuna specificazione. 
In questi casi possiamo osare e 'tagliare' via quello che non è possibile 'localizzare'...
Invece, dal testo di Umberto Eco 'Dire quasi la stessa cosa' mi viene proprio in mente la parola inglese cottage intesa come alle origini (casa di contadini nel bosco) e riferita all'abitazione con tetto in legno e muri di pietra. In Italiano tradurre con capanna non andrebbe bene, perché la capanna è tutta di legno o arbusti/fieno nel nostro immaginario, e il cottage inglese in un bosco, pur essendo una dimora rustica, non è di certo così. 
Allora il termine casupola che si legge dal dizionario http://www.sapere.it/sapere/dizionari/dizionari/Italiano/C/CA/casupola.html  n.f. [pl. -e] casa piccola, abitata da gente modesta è quello che più si avvicina al termine di cottage, perché con casupola è intesa una casettina piccola e di pietra; in questo modo riusciamo a recuperare una parte del significato, ma perdiamo l'elemento del legno. 
Ma si sa, nella traduzione tra due lingue e culture diverse può accadere anche questo...

Sulla lettura in Italia nel 2013

Ho appena ricevuto nella mia casella di posta una mail da Biblit molto interessante relativa al Rapporto sulla promozione della lettura in Italia, qui potete leggere il documento da scaricare in fondo alla pagina http://www.forumdellibro.org/news.php?id_news=183
Riporto qui un pezzo fondamentale 'Il prossimo Governo potrà trovare dati e spunti nel “Rapporto sulla promozione della lettura in Italia – 2013” curato dal Forum del libro, su incarico sempre del Dipartimento Editoria. Un rapporto crudo che evidenzia gli effetti della crisi dipingendo un quadro poco confortante, anche a dispetto della vivacità di iniziative promosse da istituzioni nazionali e locali, pubbliche e private". Servirebbe un grande piano nazionale per diffondere la lettura e la conoscenza”, sostiene Paolo Peluffo, e ciò partendo proprio dall’analisi del rapporto elaborato dal Forum del libro'.
Come si sa, da sempre gli Italiani (non tutti però fortunatamente, diciamo molti), sono dei gran pigroni nella lettura; a livello europeo l'Italia è abbastanza indietro rispetto alle altre nazioni. 
Questo preoccupa e poche misure sono state prese fino ad oggi per migliorare la situazione, anche nelle scuole dove agli studenti viene imposto il classico libro da leggere per le vacanze, e durante l'anno non vengono create situazioni stimolanti di lettura diverse. Un po' meglio all'università, ma spesso quello che uno deve leggere per forza è un testo per un esame e i pochi veramente interessanti vanno ad approfondire con testi extra o letture/romanzi.
Se una persona sceglie di fare il traduttore letterario, ma anche quello tecnico-scientifico, la lettura e la conoscenza devono essere al primo posto. Per quello letterario sarà un aiuto ad acquisire maggiore consapevolezza dei neologismi della lingua, una certa fluidità e malleabilità del linguaggio e soprattutto a come tradurre al meglio nella propria lingua madre. Per quello tecnico-scientifico servirà ad aggiornarsi sui vari settori, ad acquisire neologismi stranieri che si conservano in Italiano nella traduzione tecniche (settore high-tech o Information Tecnology), conoscere nuove invenzioni o prodotti ecc...Quindi leggiamo di più e teniamoci sempre aggiornati che è importante!!

martedì 19 marzo 2013

Uno breve sguardo ai prodotti editoriali e al traduttore

Che cosa ci salta subito in mente quando si sente pronunciare 'tradurre per l'editoria'?
In effetti pensiamo ai romanzi, ai saggi, alla narrativa, letteratura per bambini e ragazzi...invece no! Non è solo quello, così sarebbe troppo riduttivo se ci pensiamo bene.
In realtà c'è un vero e proprio mondo dietro quell'espressione. Riporto qui alcuni esempi.
Ci sono quotidiani, settimanali, bisettimanali, mensili, fascicoli di dècoupage, cucito, collezionismo, sport dell'edicola; le pubblicazioni digitali come i DVD, CD, riviste online...e quelle che nascono fuori da una casa editrice, che però hanno delle caratteristiche che ci consentono di catalogarle ugualmente come prodotti dell'editoria (es. i cataloghi alimentari che ci consegnano a casa porta a porta o i listini plastificati di cancelleria o altri prodotti aziendali che contengono didascalie, prezzi e immagini).
Insomma avete capito, un mondo da esplorare e da apprezzare nella sua diversità.
La letteratura per l'infanzia si colloca certamente nel filone di quella letteraria, però spesso è ancora sottovalutata a livello di importanza e difficoltà, poichè rivolta ad un pubblico più esiguo di piccoli lettori che utilizzano linguaggi più semplici e non sempre viene riconosciuta come un genere letterario a tutti gli effetti e che necessiti di traduttori specializzati. Cosa che io non condivido, perché tradurre per l'infanzia richiede una buona formazione alle spalle, una capacità di trasmettere messaggi educativi e non volgari, saper trovare dei traducenti corrispondenti idonei per la lingua d'arrivo (anche a livello concettuale e culturale) e tante altre cose.
Certamente chi traduce per l'editoria può ritrovarsi oggi a tradurre un romanzo, domani un catalogo di una mostra d'arte, dopodomani gli viene proposto un libro di cucina. Quindi deve sapersi destreggiare con i vari linguaggi, stili e terminologie specifici del settore in cui si va a imbattere di volta in volta. Deve essere un misto tra un traduttore tecnico e un traduttore letterario, e sapersi adattare alle nuove opportunità che gli vengono offerte. Può essere una bella sfida con noi stessi, ma sicuramente molto stimolante.

lunedì 18 marzo 2013

Lezioni di Tedesco con traduzione testi

Oggi sono un po' di fretta perché devo fare tra poco un corso di tedesco a una ragazza che viene qui da me a imparare (orale e scritto), e ho pensato di farle fare delle verie e proprie traduzioni di testi turistici. L'idea le piaceva e quindi ho deciso di iniziare anche questo percorso con lei.
Oltre a Tedesco, faccio corsi di Inglese (ho già avuto diverse esperienze d'insegnamento) anche per le aziende e Italiano per stranieri su richiesta.

domenica 17 marzo 2013

Come scrivere un buon c.v. per l'editoria

Ieri ho fatto il mio primo corso come docente di traduzione sull'infanzia dal Tedesco all'Italiano e ho consegnato i primi attestati, sono rimasta molto soddisfatta della giornata e delle mie partecipanti! Ringrazio tutte e auguro loro tante belle traduzioni per l'editoria dell'infanzia.
Proprio mentre facevo il corso ho pensato che oggi, tempo permettendo, avrei scritto un post specifico sull'argomento C.V., cioè su come scrivere un curriculum efficace per l'editoria, vista la mia esperienza diretta di traduzioni per due casi editrici tedesche.
Alcuni consigli validi per tutti, esperienza o non esperienza. 
Sicuramente il curriculum in generale - quando lo inviamo per candidarci - non deve superare le 2/3 pagine al massimo e va modellato in base al tipo del nostro cliente target (agenzia di traduzioni tecniche, service editoriale, casa editrice di varia, casa editrice per letteratura, saggistica, narrativa ecc...) al quale lo vogliamo spedire.
Alcune case editrici lo preferiscono in formato cartaceo, altre via e-mail. Di solito lo scrivono sul sito se lo vogliono ricevere per posta tradizionale.
Bisogna comunque aver consultato prima il catalogo online per capire se la casa editrice alla quale miriamo è quella giusta per le nostre lingue (guardare nazionalità degli autori) e per le nostre specializzazioni.
Come dicevo prima, deve essere piuttosto breve e sintetico, ma magnetico e al tempo stesso completo di tutte le informazioni necessarie per essere valutati, ma soprattutto...contattati!
Se non si ha una laurea di traduzione o in lingue e letterature o in lettere con indirizzo lingusitico - quindi altra laurea - è bene specificare dove e come si sono fatti dei corsi di formazione nel settore dell'editoria e soprattutto dove e come si sono apprese le lingue di lavoro.
La sezione dei dati anagrafici deve essere il più completa possibile e una piccola foto professionale sul lato destro non guasta mai, per essere 'inquadrati' meglio come persone realmente esistenti. Seguono la sezione 'Lingue di lavoro', 'Specializzazioni','Conoscenze informatiche' (ad esempio programmi come QuarkExpress e Indesign per l'editoria, Office ecc...), 'Corsi di formazione post-laurea' (dal più recente al più datato) con data/luogo e titolo, 'Formazione/studi' (dal più recente al più datato) con data/luogo e titolo - da includere anche stage formativi post-laurea o durante se riguardano l'editoria o la traduzione letteraria.
Da non dimenticare poi di inserire attestati di conoscenza lingue se li abbiamo.
Si possono inserire anche le tariffe a cartella di 1800/2000 battute spazi inclusi (facoltativo, ma consigliabile) e inserire la sezione finale 'Ulteriori informazioni' dove andremo a scrivere i nostri hobby/interessi anche...Per chi non ha esperienza nel settore o non ha mai tradotto per una realtà editoriale, questa potrebbe essere la sezione ottimale da sfruttare come 'vetrina' per attirare l'attenzione dell'editore e dunque guadagnarsi le prime collaborazioni....es. 'leggere riviste infanzia mensili/settimanali', 'esperienza come baby sitter' o 'commessa in una libreria per l'infanzia' oppure 'leggere libri cucina/decoupage/sport (se la casa editrice tratta la 'varia'), oppure 'scrittura creativa', 'leggere poesie' ecc...

E per finire: non dimenticate di inserire la dicitura sull'autorizzazione al trattamento dei dati personali secondo il D.L. n° 196/2003, poi datate e firmate il C.V.!! In bocca al lupo!







mercoledì 13 marzo 2013

Dalla ricerca di mercato dell'A.I.T.I sul mestiere dei traduttori

Su BIBLIT questa mattina è stato pubblicato un link interessante da una traduttrice relativamente a un sondaggio somministrato ai traduttori e interpreti che lavorano verso e dall'italiano in Italia e all'estero. 
Sono andata a leggere subito per documentarmi e ho pensato di scrivere un breve post sull'argomento.
Il sondaggio è stato effettuato tra il 1° gennaio e il 15 marzo 2007, ma pubblicato nel 2008 dopo essere stato elaborato dalla Commissione studi di mercato A.I.T.I.
Essendo il mio mestiere principale quello di traduttrice riporto sinteticamente quanto emerge dal sondaggio per la traduzione. Credo che faccia piacere leggere i risultati che emergono da iniziative così importanti. Ho riassunto qui le prime sezioni 'Anagrafica e titoli di studio' e 'Professione'.

Sezione 'Anagrafica e titoli di studio'

Basandosi sui risultati ottenuti, quindi su coloro che hanno risposto all'indagine di mercato...

SESSO/ETA' PARTECIPANTI
Circa l'85% è traduttrice donna e il restante 15% è uomo. Il 50% delle risposte proviene da traduttori tra i 35 e i 49 anni, mentre il 34% ha tra i 25 e i 34 anni. Da 50 a 65 anni e anche nella fascia d'età da 20 a 24 anni la percentuale si riduce notevolmente. Però la differenza è che l'età degli uomini è leggermente più alta di quella delle donne, infatti tra i 40 e i 65 anni le donne sono il 42% e gli uomini il 62%.

RESIDENZA DEI TRADUTTORI
L'81% circa dei traduttori risiede in Italia e il 18% all'estero, dove i Paesi che primeggiano sono Francia, Germania, Svizzera, Israele, Regno Unito, Spagna, Finlandia, Austria e a seguire Brasile, Paesi Bassi, Portogallo, Canada, Stati Uniti ecc...

TITOLI DI STUDIO
La maggioranza ha un titolo di laurea in Traduzione e Interpretariato (42%), una buona parte la laurea in Lingue (28%), lauree di altro tipo costituiscono il 22% e soltanto l'8% è traduttore non laureato (diploma di liceo linguistico o altro).

Sezione' Professione'

REGIME FISCALE
Il 71% lavora con P.IVA, mentre la restante percentuale con codice fiscale; infatti ci sono molti traduttori editoriali che lavorano con notula e può non essere necessario per loro aprire la partita iva, almeno che non superino un fatturato di 5.000,00 € l'anno.

OCCUPAZIONE PRINCIPALE E ORE DEDICATE AD ALTRI LAVORI RETRIBUITI
Solo l'8,6% circa di chi ha risposto fa un altro mestiere (di cui il 3,6% è insegnante di lingue), mentre il resto degli intervistati fa a tempo pieno il mestiere di traduttore.

ISCRIZIONE AD ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI
Situazione di quasi parità in termini numerici. Poco più di metà sono iscritti ad associazioni relative alla professione. Le associazioni professionali italiane che vanno per la maggiore sono A.I.T.I, A.N.I.T.I. seguite da A.I.I.C., S.N.S, TRADINFO, ASSOINTERPRETI.

ANNI DI ESPERIENZA
L'11% degli intervistati ha 1-2 anni di esperienza, il 19% 3-5 anni, il 20% 6-9 anni, il 22% 10-15 anni, il 24% 16-29 anni e solo il 4% ha risposto 30 anni di esperienza o poco più.

SETTORI DI SPECIALIZZAZIONE
Al primo posto industria e tecnologia, poi diritto, marketing e pubblicità, economia e finanzia e a seguire informatica, medicina e farmaceutica, politica/UE. Poi ci sono altri settori (qui messi in ordine decrescente in termini numerici di specializzazione) quali letteratura, turismo, mod, spor, brevetti, videogiochi, localizzazione, architettura, automotive, mente arte e gastronomia stanno agli ultimi posti. 

TIPOLOGIA DI CLIENTELA
Si evince dai grafici presenti nella pagina che c'è abbastanza simmetria tra percentuale di clienti diretti e agenzie, cioè si ha una clientela composta quasi solo o da clienti diretti o da agenzie.
C'è comunque un discreto numero di traduttori che lavora con entrambe le tipologie di clienti, e in pochi hanno colleghi come clienti.

Chi volesse continuare a leggere anche la sezione' Traduzione' può farlo sul sito http://www.aiti.org/pubblicazioni/ricerca-sul-mercato-dei-traduttori-e-degli-interpreti-2007 , scaricare l'allegato in fondo alla pagina e andare alla sezione n. 3 sul lato sinistro.









martedì 12 marzo 2013

Il mio blog di Servizi Linguistici

Oggi ho deciso di creare il mio blog da zero. In realtà ero già partita tre anni fa con un tentativo di farlo dopo anni di lavoro da freelance, e avevo anche scritto qualche post, ma poi vari problemi di lavoro nell' azienda dove lavoravo, in famiglia e altre cosette varie mi hanno fatto gettare la spugna...
Poi nel 2012 sono diventata mamma, quindi i primi mesi di vita di mio figlio avevo tempo uguale a zero praticamente per potermi dedicare al blog, anche se ho comunque sempre continuato a tradurre.
Da circa un mese però ho fatto rimettere a nuovo il mio sito, che è www.servizilinguistici.net, quindi mi sono detta...adesso è il momento!! Si, adesso lo è veramente, perché ho deciso da quando sono diventata mamma di fare questo lavoro a tempo pieno. Tradurre è sempre stata la mia più grande passione, una fiamma che arde da quasi sempre dentro di me, un modo per far capire a chi di lingue straniere ne sa poco o nulla quanto di bello e affascinante ci sia dietro questo mestiere, e come si possa mettere un mondo intero in comunicazione. A volte è molto stancante e stressante, perché a fine giornata ti bruciano gli occhi davanti al PC, sei indietro o ti si è accavallato il lavoro, scadenze che bussano sulle spalle...però secondo me ne vale la pena, perché spesso e volentieri hai un ritorno in termine di soddisfazioni.

Per chi non mi conoscesse ancora... sono Sara Gneri, ho 31 anni e faccio la traduttrice freelance dal 2006, svolgo anche corsi di lingua Inglese e Tedesca per privati e aziende, servizi di trascrizione di testi da video/nastro/CD, revisioni di testi, correzione bozze. Last but not least, effettuo servizio di interpretariato consecutivo EN>IT>EN nei settori arte, turismo, enogastronomia, business.
Non faccio simultanea perché non mi piace e mi mette ansia più di quella che ho già di mio.
Traduco dall'EN e DE principalmente, le mie due lingue 'forti' di specializzazione, ma grazie ai miei studi linguistici ho un'ottima padronanza anche del francese scritto e discreta dello spagnolo, e so tradurre anche da queste lingue, che ho ovviamente approfondito anche all'università. Leggo molti libri e riviste in lingua straniera come hobby. Adoro i viaggi, scoprire usanze diverse.
Le mie specializzazioni principali sono turismo, arte e spettacolo, letteratura per bambini e ragazzi. Negli anni 2008-2011 ho collaborato con due case editrici tedesche che mi hanno pubblicato la traduzione di 6 libri per l'infanzia. Sul mio sito ci sono titoli e altre informazioni per chi volesse approfondire.
Sono specializzata anche in traduzione legale, tecnica, medica ed economico-finanzaria.
Ho acquisito queste seconde specializzazioni grazie al Master della SSML che ho frequentato a Pisa quattro anni fa. Da allora infatti il mio parco clienti è aumentato notevolmente e sono riuscita ad ampliare i miei servizi linguistici.
Adesso, oltre alle traduzioni e servizi vari, da poco ho deciso di lanciarmi anche nel mondo dei corsi di formazione. Sabato 16 Marzo terrò il mio primo corso come traduttrice e docente a Pisa nel settore della traduzione di testi per l'infanzia dal Tedesco. Penso sia una sfida con me stessa proprio grande. Prossimamente mi piacerebbe organizzare un corso di traduzione nel turismo o nel settore gastronomico con un'altra persona del mio settore. Devo trovare qualche traduttore che sia interessato a fare questa cosa con me. E ho altri corsi in mente che potrebbero andare in porto un po' più avanti. Per il momento chiudo qui il mio post...buon lavoro a tutti!