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lunedì 26 agosto 2013

Anche il blog va in vacanza!

Servizi Linguistici informa che il Blog tornerà ad essere 'attivo' a partire da Lunedì 2 Settembre 2013.
Buone ferie a tutti!

Sara Gneri

mercoledì 14 agosto 2013

I glossari (multilingue)

Strumento prezioso per i traduttori, oltre ai dizionari in genere, sono proprio i glossari specialistici multilingue. Ovviamente al mondo ne esistono una svariata quantità e infinite tipologie; ma cosa è un glossario?

Glossàrio: la parola glossario ha origine dal termine latino tardo glossarium che a sua volta deriva dal greco antico (glossa = lingua).
I glossari hanno una tradizione che parte dalla fine dell’antichità. La glossa, già nel mondo latino e ancor più in epoca tarda e medievale, indicava una nota esplicativa apposta a fianco di un termine di difficile comprensione.
Proprio da questa usanza storica Il glossario si distingue dal vocabolario e dal dizionario, pur essendo anch’esso una raccolta di lemmi, proprio perché cataloga termini e locuzioni proprie di un ambito di riferimento peculiare e limitato a un argomento, generalmente tecnico.


Se redatto in una sola lingua (può essere qualsiasi lingua), un glossario è una specifica spiegazione di un termine o concetto che sta alla base del lavoro di una azienda piccola/multinazionale, compilato grazie a conoscenze e competenze tecniche sul campo.
Un glossario multilingue nel sito di un'azienda italiana, ad esempio elenca dapprima in italiano i termini più importanti della sua attività e poi accanto inserisce la relativa traduzione opportuna di quel termine in Inglese/Francese/Tedesco/Spagnolo ecc...
I glossari, se fatti bene, costituiscono un supporto fondamentale al traduttore quando si trova proprio a traduttore materiale di quello specifico settore, o ancora meglio, di quella specifica azienda.
Purtroppo non tutte le aziende lo hanno sul proprio sito, ed è un peccato, perché in un mondo dove la globalizzazione ormai è pane quotidiano, molte aziende che offrono servizi o prodotti da vendere/pubblicizzare anche all'estero non hanno né il sito tradotto né un accenno di glossario multilingue.
Una buona abitudine da prendere per un traduttore sarebbe quella di autocompilarsi nel tempo dei glossari personalizzati e corretti.
Perché? Perché capitano glossari pieni di strafalcioni di traduzione, sviste ortografiche che potrebbero farci fare una pessima figura, quindi quando non si è certi della validità di un glossario oppure la traduzione di un termine ci suona 'strana' o banale, meglio sbirciare altrove...
Purtroppo però (o per fortuna) il nostro lavoro richiede tempo e pazienza e una volta che pensi di essere libero per qualche ora oppure anche solo meza giornata ti arriva un lavoro e il tempo per compilarsi i glossari passa in secondo, se non in terzo/quarto piano. Quindi alla fine ci ritroviamo spesso a corsa (se non ci siamo costruiti una sorta di 'biblioteca virtuale' nostra da qualche parte nel pc) a cercarne uno o a chiedere aiuto ai colleghi sulle liste per i termini più ostici.

A proposito di aziende, oggi ho trovato questo glossario sul tema 'Salute e sicurezza sul lavoro', che segnalo qui sul mio blog a chi fosse interessato.


Vi auguro buon lavoro! 

lunedì 12 agosto 2013

Strumenti di supporto al lavoro di traduzione

Questo post è dedicato a chi si vuole avvicinare alla professione e a tutti coloro che sono curiosi di sapere come lavora un traduttore in senso pratico.

Apparte scegliersi un posto dove lavorare, che può essere la casa (anche se può sembrare strana come cosa, ma l'80% dei traduttori traduce dalla propria abitazione), oppure un ufficio proprio o uno spazio in condivisione (il famoso co-working space) con altri professionisti che svolgono mansioni complementari a quella della traduzione, ci sono molte altre cose da sapere sulla professione che devono essere una sorta di 'braccio destro' del traduttore. 

Prima di tutto serve un buon portatile (due anzi, che se si rompe il primo...come si fa?) meglio con una scheda video di buon livello qualora si facessero contemporaneamente lavori anche di grafica e impaginazione, con un discreto numero di GB di memoria, un hard-disk esterno a supporto di back-up (perché se si rompe il pc all'improvviso e tutto quanto è salvato sul vostro computer non sarete in grado di recuperare il lavoro da consegnare), una chiavetta USB per portarsi dietro ovunque il lavoro da fare o consegnarlo di persona in azienda, se certe informazioni confidenziali non dovessero circolare per e-mail. Inoltre serve un'ottima connessione Internet veloce, affinché non ci siano problemi/ritardi di invio e ricezione documenti. E una chiavetta Internet se non dovesse funzionare la connessione wireless/via cavo.
Potrebbe servire una piccola lampada portabile (che io ho comprato mesi fa) da attaccare come USB al PC se si deve lavorare la sera e non siamo a casa nostra (es. siamo in hotel per viaggi di lavoro), perché è comoda e rilassa gli occhi. E da non sottovalutare...una sedia comoda!
Oltre a questo servono un telefono (fisso o cellulare), scanner, fax e stampante.

Passando invece al 'clou' del lavoro, oggi non basta più avere il classico dizionario cartaceo generale, ma esistono svariate serie di dizionari specialistici con CD ROM (oppure la licenza di consultazione online, molto pratica) che suggerisco di acquistare. Non faccio pubblicità a case editrici ma ce ne sono tre italiane in particolare che sono ottime per il settore tecnico, giuridico, economico-commerciale, medico-scientifico e il dizionario dei sinonimi (molto utile per le collocazioni o per evitare ripetizioni di termini). Inoltre è bene avere un buon dizionario etimologico e di italiano secondo me.
Ma altra cosa fondamentale, il traduttore deve avere una sua 'biblioteca virtuale' di glossari specialistici da consultare qualora non si trovi quello che cerchiamo nel dizionario, oppure ricercandolo on-line. Molto utile sono il sito comparativo tra lingue (non c'è l'italiano al momento) www.linguee.com, i Kudoz di Proz.com e il sito dell'Unione Europea sul diritto http://new.eur-lex.europa.eu/homepage.html?locale=it, dove si trovano documenti e atti giuridici ufficiali tradotti 'testo a fronte'. Sul mio sito http://www.servizilinguistici.net/risorse-online/ trovate alcuni glossari o dizionari multilingue che ho accumulato nel tempo, non sono tutti perché ne ho veramente un'infinità, però magari a qualcuno che non li conosce potranno essere di aiuto. Un'ottima cosa è costruirsi 'come formichine' dei glossari personali, che magari si possono condivedere anche con Trados o altri CAT.

Ecco i CAT, questi sconosciuti. Molti traduttori ancora non conoscono o non usano i CAT-tools.
I CAT tools (Computer-Aided Translation) permettono di memorizzare e riprodurre intere frasi o sintagmi e proposizioni mentre traduciamo, consentendoci di risparmiare una notevole quantità di tempo. Ma non solo, si possono usare glossari, dizionari già esistenti o crearli con MULTITERM (parlo di SDL Trados 2011), condivedere TM (importarle ed esportarle), fare allineamento dei segmenti/frasi e da lì creare una TM ecc. Ne esistono di svariati tipi. I più famosi senz'altro sono Trados, Wordfast (PRO), MemoQ, Déjà Vu, Omega T, STAR Transit ecc. Nel tempo ogni versione viene sempre aggiornata dalle case produttrici e il traduttore deve restare al passo con i tempi se non vuole vedersi 'discriminare' da tante agenzie, che richiedono sempre più le nuove versioni dei CAT.
I CAT però sono utili a chi fa traduzioni tecniche, legali, mediche e non al traduttore letterario ovviamente, che non troverà mai frasi ripetitive o simili in un testo di letteratura e che richiede riprodurre le sfumature linguistico-concettuali e un'alta sensibilità personale.

Io ho parlato di strumenti pratici ovviamente, ma alla base di tutto questo per fare questo mestiere occorre aver conoscenza dei settori in cui si traduce, esperienza lavorativa pratica che possa 'rinforzare' le nostre terminologie e bisogna fare corsi di aggiornamento. Per finire, le doti di precisione e attenzione al dettaglio, rispetto della puntualità, volontà di arrivare e passione sono quelle che stanno alla base di chi vuole tradurre sul serio e affermarsi sul campo.









giovedì 8 agosto 2013

Vorrei fare mediazione linguistica ma non lo so...cosa faccio?

Questa domanda me l'ha fatta ieri mia cugina, che ha da poco concluso la maturità linguistica. Presa dai dubbi, sta ritardando l'iscrizione all'università perché non sa se vuole fare lingue e letterature oppure mediazione linguistica, la sorella le dice di iscriversi a medicina, la mamma di andare a lavorare. Insomma, non ci capisce più nulla...
Immagino che non sia facile per chi esce dal mondo 'dorato e scodellato' della scuola ritrovarsi improvvisamente a fare una scelta del genere, che in un modo o nell'altro può determinare il tuo futuro. Però le ho spiegato delle cose che spero la aiutino a riflettere a fondo su quale strada prendere.

Come si fa a capire se si vuol fare il traduttore? 
Lei mi dice 'a me piacciono le lingue, però non so dove buttarmi.'. Si d'accordo, ma io le ho detto che NON BASTA. E perché? 

Perché chi fa il liceo linguistico sicuramente ama le lingue (altrimenti non sceglieva quella scuola, nella speranza che non sia stato 'forzato' da qualcuno a sceglierla), ma NON tutti poi vogliono, o meglio, sanno fare il traduttore.
Alcuni dopo aver fatto questo liceo capiscono che non faceva per loro e imboccano altri sentieri totalmente diversi, più o meno facili/difficili, altri si buttano sull'insegnamento, altri vanno a fare la guida turistica...

Fare il traduttore credo sia una cosa che si ha dentro. O ce l'hai la passione o non ce l'hai, e si può capire con facilità.

Io per passione intendo quella vera, quella che se non capisci qualcosa in un testo ti vai a cercare cosa vuol dire fin dalla scuola superiore, quella che non pensi ad altro finché non hai trovato come rendere un' espressione in un testo, quella che quando traduci la tua mente è completamente 'divisa in due' tra il source e target e non vedi l'ora di rileggerla per capire cosa ne è venuto fuori. E questa si chiama curiosità, voglia di imparare e trasmettere il giusto messaggio di un traduttore, che mandano avanti e muovono il suo mestiere.
La passione è quella che ti impegni a fare salti mortali se sei in ritardo nella consegna, quella che non ti pesa mai di lavorare la sera o notte in casi di sovraccarico di lavoro, quella che d'estate o per Natale non ti fai un mese di ferie perché i clienti non ti aspettano, perché il mercato è pieno di traduttori e non sei l'unico traduttore disponibile per un'azienda. 

Io non credo a chi dice 'Io faccio traduzioni quando ho tempo e voglia'. Secondo me quello non è un vero traduttore, non è un professionista chi dice 'lo faccio a scappatempo, però se voglio andare a fare shopping un giorno... pace'. La parola tempo per un traduttore è MOLTO relativa e soggettiva, e a volte rischia di andare nel dimenticatoio. Il tempo per i clienti va trovato (a meno che uno non abbia un reale impedimento serio) se si vuole restare 'up' nel mercato e si vuole mantenere la giusta reputazione.

Chi non ha tutta questa curiosità spontanea, senso del sacrificio di ferie e orari, comprensione dell'importanza di rispettare scadenze e una buona dedizione al cliente, è bene che si guardi meglio attorno per capire cosa fare nella vita e che non stia a perdere del tempo prezioso per fare questo lavoro e affollare ancora di più un mercato già fin troppo intaccato da tanti 'dilettanti'.

martedì 6 agosto 2013

Crearsi un buon profilo professionale online: il Personal Branding



Il Personal Branding è un processo che consiste nel controllare e orientare il modo in cui ci vogliamo mostrare agli altri. Significa che si ha la capacità di agire e di far associare immediatamente il nostro nome alle nostre specialità/competenze.
Questo processo implica ottenere una propria visibilità adeguata sia del nostro nome sia della nostra esperienza. Lo scopo è quello di far emergere noi stessi come punto di riferimento/autorità nelle nostra specialità e consolidare questa immagine agli occhi dei clienti.
Quindi significa passare da un processo di reattività a uno di proattività che è il fulcro per costruirsi un'immagine solida di sé stessi e per promuovere quello che facciamo come professionisti freelance.

Cos'è un brand? Direi che non è un logo, ma un'immagine costruita intorno a sé, la reputazione.
O meglio, percezione ed emozione che un cliente riceve da un’esperienza. Il brand si costruisce attraverso la reputazione e si basa sull’esperienza.
 
Vogliamo che un determinato cliente ci scelga e ci valuti positivamente?
Dobbiamo agire sulla Percezione che ha lui di noi. Cioè, mostrargli che Esperienza fantastica, oppure quanto vantaggioso sarebbe per lui scegliere proprio NOI. Facciamogli dunque scoprire pian piano la nostra eccellente Reputazione!

Questa è una parte di quello che tratterò durante il prossimo corso del 28 Settembre a Pisa.
Vi aspetto!

Tradurre il commercio, la logistica e gli Incoterms

Tradurre testi economico-commerciali, quali termini e condizioni, lettere import-export, lettere di presentazione con annessi cataloghi di prodotti o servizi, accordi tra due parti, preventivi/ordini o disdette, è molto interessante per il traduttore, che in quanto mediatore linguistico-culturale deve in un certo senso 'localizzare' anche certi tipi di documenti in base ai prodotti venduti in un Paese e poi esportati in un altro.
Un esempio che subito mi viene in mente è quello dei nomi dei videogiochi sui cataloghi/siti web o di alcune derrate alimentari (es. biscotti al cioccolato americani/salse speziate) o prodotti igienici che all'Estero si chiamano in un modo e qui li ritroviamo con altri nomi perché adattati alla cultura italiana.
Tradurre testi commerciali ai fini import-export comporta la necessità di fare molte ricerche online e di avere la consapevolezza che molti nomi o termini potrebbero avere un traducente corrispondente in italiano, che va obbligatoriamente utilizzato affinché il testo venga accolto culturalmente e il prodotto venga 'inquadrato' bene nel Paese di destinazione.
Tradurre ordini o preventivi per aziende, oltre a una conoscenza del linguaggio commerciale, richiede attenzione al dettaglio e un po' di dimestichezza anche a ricreare tabelle o listini se abbiamo un documento source solo cartaceo o in PDF immagine.
Nel tradurre testi sulla logistica invece ci sono poi casi in cui ci si ritrova a tradurre documenti commerciali con sigle specifiche quali gli INCOTERMS (da INternational COmmercial TERMS). Su questi vorrei spendere due parole, per chi non sapesse di preciso cosa siano.

Gli Incoterms - che ho avuto modo di imparare durante il Master alla SSML - sono appunto sigle commerciali in Inglese relativi al commercio import-export che sono riconosciuti a livello mondiale e sono utilissimi per dogane, banchine portuali, aziende che devono organizzare spedizioni via mare, aria, terra tra un Paese e l'altro.
Non ammettono errori e ogni parte coinvolta, ovvero venditore, trasportatore, dogana, acquirente e assicurazione ha una precisa responsabilità giuridica. Si possono trovare sulle etichette degli imballaggi dell'azienda, oppure sui D.D.T. degli spedizionieri o anche in fatturazione (se richiesto).
Il bisogno di imporre delle regole precise riguardo ai relativi diritti/doveri e di capire chi debba sostenere le diverse spese ha portato alla formazione di una lista di sigle, suddivise in gruppi, ben definite:

Riporto qui le diciture varie da Wikipedia, chiarite per esteso anche, e un link utile www.unex.it/pdf/documenti/incoterms/termini_incoterms.pdf‎ con le traduzioni e spiegazioni degli stessi. 

INCOTERMS

lunedì 5 agosto 2013

Negoziare viene dalle piccole esperienze

Oggi ho avuto un'esperienza che vorrei raccontare. Un cliente che fornisce servizi di traduzione mi ha contattata chiedendo di svolgere una prova di traduzione breve (per fortuna). Già in passato mi aveva contattata ma con condizioni diverse e più vantaggiose per il traduttore. Voleva 'impormi' una tariffa piuttosto ribassata per i miei standard a parola source per tutti i tipi di traduzione, al che io ho risposto che per quella tariffa non avrei mai accettato di tradurgli testi legali e tecnici. Ho detto che avrei accettato solo per traduzioni generiche e commerciali/turistiche. Allora sono stati loro che hanno accettato in risposta finale e quindi abbiamo negoziato.
Oppure altra esperienza di una mia azienda cliente storica ormai, tempo fa mi chiese lo sconto su un bilancio aziendale solo perché gliene avevo tradotti già due: gliel'ho concesso ma a patto che stavolta la rimpaginazione la facessero loro in azienda e non mi inviassero il bilancio in PDF immagine per non ritrovarmi a dover perdere tempo a trasformare il tutto in word. Presto fatto.
Negoziare significa che entrambe le parti devono trarre un vantaggio dall'accordo stipulato; in questo caso loro hanno un traduttore che gli offre dei servizi di traduzione, ma SOLO per i testi che vuole il traduttore e che 'possono valere' la tariffa da loro offerta a parola source in quanto a complessità e specializzazione. Io invece eseguirò traduzioni più 'semplici' e fattibili per tale tariffa, traendo vantaggi a livello di tempo da impiegarci e stress, riuscendo a mantenere il cliente e a guadagnare comunque. Inoltre ho specificato che per urgenze massimo 3 cartelle per il giorno successivo e stop.

In passato mi è capitato a volte che l'agenzia mi chiedesse lavori enormi per il giorno dopo e quando ero agli esordi universitari non capivo ancora esattamente quanto tempo ci avrei impiegato a fare bene quel determinato tipo di traduzione. Accettando commettevo un grave errore, sia perché non potevo consegnare sempre un lavoro di ottima qualità come avrei voluto, sia perché lo stress era a 2000...insomma tutto a corsa con l'acqua alla gola.

Nel tempo, e con le varie esperienze, ho imparato che la qualità è più importante per un traduttore e che si deve avere la prontezza di negoziare quando si può, perché altrimenti siamo i soli a rimetterci.


venerdì 2 agosto 2013

Se il cliente non paga. come agire?

Se il cliente non ci paga entro il termine scritto in fattura/notula/contratto, cosa fare? 
In generale, per le aziende le cause possono essere di varia natura:

  1. - possibile smarrimento della nostra fattura all'interno dell'azienda, se l'abbiamo consegnata a mano al titolare o altra persona incaricata al ritiro;
  2. - problema di natura amministrativa/gestionale o problemi economici in azienda
  3. - alcune agenzie di traduzione pagano solo quando ricevono pagamento dal cliente finale
  4. - il traduttore ha consegnato un lavoro poco dignitoso

Innanzitutto bisogna capire cosa sia successo, analizzare la situazione e agire con calma, almeno inizialmente. L'azienda/agenzia avrà avuto quindi un problema? Con garbatezza magari alziamo il telefono e proviamo a metterci in contatto con il nostro cliente, che se è in buona fede ci spiegherà il motivo del ritardo o del mancato pagamento. 
Ma se si fa negare al telefono o non risponde più alle nostre mail di sollecito deve essere un campanello d'allarme, perché significa che non ci vuole pagare a prescindere. Insistere e insistere, finché non lo riusciamo a rintracciare, altrimenti se il pagamento continua a non arrivarci e lui è sparito, se si tratta di una somma importante la cosa migliore è far predisporre un decreto ingiuntivo per mancato pagamento dal giudice di pace e farglielo recapitare.

Cito qui la presente fonte che ho letto per definire meglio cosa sia il decreto ingiuntivo: http://www.avvnicolamancini.it/cms/il-titolo-esecutivo/il-decreto-ingiuntivo.html
"Il Decreto Ingiuntivo è un provvedimento emesso dal Giudice Civile su istanza di parte, con il quale si ordina ad un soggetto (colui contro il quale il Decreto Ingiuntivo è chiesto) di pagare una data somma ad un altro (colui che chiede l’emissione del Decreto Ingiuntivo).
Funzione del Decreto Ingiuntivo è proprio quella di costituire titolo per dare corso al PROCEDIMENTO DI ESECUZIONE FORZATA.
Se ne potranno avvalere coloro che vanno creditori di una somma liquida di denaro (cioè già determinata nel suo ammontare) o della consegna di una quantità determinata di beni, ovvero della consegna di un bene determinato nei confronti di un dato soggetto.
Perché il Giudice conceda il Decreto Ingiuntivo chi lo richiede deve dare del suo credito prova scritta (tali sono, ad esempio: promesse di pagamento provenienti dal debitore, telegrammi, estratti autentici delle scritture contabili, in alcuni casi la giurisprudenza considera prova scritta anche le fatture commerciali)".
Nel peggiore dei casi che il traduttore non avesse fatto un buon lavoro, sarebbe educazione e buon senso dell'agenzia/azienda in questione di informare tempestivamente il traduttore, cioé dopo poche ore o giorni dalla ricezione della traduzione, chiedendo al traduttore magari di rivedere il testo prima di non pagarlo. Può capitare che in un momento di stress o stanchezza sfugga una traduzione un po' zoppicante. Chiaramente se è da rifare ed è stata contestata in tempo allora non ci sono scuse che tengano.
Capita però che il traduttore venga avvisato del suo 'lavoraccio' DOPO il termine di pagamento pattuito nella notula/fattura/contratto. Il traduttore in quel caso ha diritto di far valere le proprie ragioni, perché in un mese di tempo poteva essere avvisato e poteva provare a correre ai ripari per evitare spiacevoli conseguenze, e deve a quel punto -sempre con rispetto- pretendere di essere pagato.