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lunedì 16 settembre 2013

La giornata del traduttore in pillole, Pisa 14 Settembre 2013 Parte 1

Sabato 14 Settembre 2013 si è svolta 'La Giornata del traduttore' al Grand Hotel Duomo, organizzata dalla Scuola EST, STL Formazione e Il diritto per tradurre' di Luca Lovisolo.
Un evento utile, ben strutturato e che ha richiamato traduttori un po' da tutta Italia.
All'accoglienza veniva data una cartellina azzurra con il programma della giornata e i nomi dei relatori con i loro profili ed esperienze, insieme ad altro materiale di formazione e una brochure di SDL Trados Studio 2011. 
Mentre che aspettavamo l'apertura dei lavori, ho avuto modo di scambiare due parole con alcune traduttrici sedute vicino a me. Tutte con molte e diverse aspettative da questa giornata, e tutte con esperienze e vissuti completamente differenti. Chi era novellina nel settore, chi aveva una media esperienza e chi invece aveva svariati anni di traduzione alle spalle.
I lavori sono stati aperti da una Sabrina Tursi emozionatissima (ci credo, con tutte quelle persone!), ma che ha saputo comunque presentare con professionalità i primi tre relatori e i temi delle loro argomentazioni, che dalle 9:45 circa sono andate avanti fino alle 11:15.

La prima relatrice è stata Claudia Benetello, traduttrice e copywriter, parlando della specializzazione come leva per il proprio marketing, per spiccare tra le 'masse' e fare la differenza. Essere specializzati -sia in modo 'orizzontale' che in modo 'verticale'- può portare ottimi risultati a un traduttore. Per la specializzazione infatti non basta aver studiato le lingue, ma occorre anche avere esperienza pratica in quel settore lavorativo per il quale traduciamo o esperienze di vita che ci hanno portato conoscenze nuove specifiche e terminologie/concetti giusti e un approfondimento di studi di traduzione in uno/max due settori (es. medico, giuridico, farmaceutico, marketing) ecc..

Concetto al quale si è riallacciato anche Luca Lovisolo nell'intervento successivo, traduttore giuridico pubblicista e consulente di commercio con l'estero, portando esempio di traduzioni giuridiche sbagliate perché fatte da persone che di diritto ne capiscono poco o nulla, ma hanno la pretesa di conoscere il Tedesco. Oppure di come espressioni del diritto tra Svizzera e Italia si debbano tradurre diversamente e i rischi con la legge che noi traduttori corriamo se si traducono cose sbagliate. Anche lui ha rimarcato l'importanza di essere specializzati quando si devono affrontare alcuni testi giuridici. Ha concluso il suo intervento affermando che un traduttore specializzato 'del testo d'origine se ne frega (perché lui sa cosa scriverci nelle traduzioni ed è sicuro di sé), traduce stando fuori dal testo e s'immerge in ciò che c'è intorno (il problema del cliente che sottende il testo) e si sporca le mani'.
 
La terza é stata Sara Radaelli, traduttrice nel settore moda, con il titolo della sua presentazione Tradurre è un lusso? [...] Il lusso non è un settore della traduzione ma un ramo della moda (nel suo caso perché lei traduce proprio nel settore moda, gioielli, profumi..), oppure dell'automotive di alto livello o di qualsiasi altro prodotto o servizio dove può ritrovarsi. Esistono tre livelli di lusso: quello accessibile, quello classico e l'extra-lusso per i clienti più esigenti.
Lei sostiene che chi traduce per questo settore deve essere una sorta di affabulatore/dreamer, avere grandi doti comunicative e creative, essere un 'esteta', ma soprattutto deve consocere bene le esigenze del suo cliente e sapere come questo cliente vuole apparire agli occhi dei suoi clienti e che tipo di messaggi vuole trasmettere a chi legge/vede questi testi. Il suo racconto mi ha colpita moltissimo, infatti ha detto di aver iniziato a tradurre in questo ambito perchè per puro caso un giorno ha ricevuto una traduzione di reggiseni e a lei era piaciuto moltissimo farla. Da quel momento ha abbandonato la traduzione farmaceutica (settore di famiglia) che a lei non piaceva e ha iniziato a tradurre testi di quel tipo. Oggi traduce per marchi di moda prestigiosi. Chi traduce per la moda deve saper trasmettere i valori dell'azienda e l'emozione e la sensazione che si può entrare a far parte di quell'universo di quel tale prodotto.

Dopo la pausa caffé, dalle 11:30 alle 13:00 c'è stata la Tavola Rotonda 'I traduttori incontrano i committenti', dove vari committenti di enti pubblici e aziende private pisani hanno rimarcato l'importanza del traduttore e del suo ruolo strategico, perché 'strategica è la comunicazione'. Hanno tutti detto che il traduttore deve essere competente, affidabile, preparato e esperto conoscitore dei settore per i quali si propone.
Senza trascurare l'importanza di un'ottima conoscenza della lingua italiana, che deve saper rendere e 'lasciar passare' tutte le sfumature necessarie presenti anche nel testo originale.

Domani vi racconterò un po' la seconda parte, intanto... buona serata!

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