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martedì 17 settembre 2013

La giornata del traduttore - Parte 2

La seconda parte della giornata è stata aperta da Chiara Marmugi, traduttrice editoriale, la quale dopo aver elencato i falsi miti sui traduttori visti e letti in giro (tra cui una citazione che ha letto è stata 'è un lavoro così bello che si potrebbe anche pagare per farlo') e aver sottolineato l'impegno e la professionalità che servono per il nostro lavoro, ha ribadito ancora una volta l'importanza di essere pagati almeno 14,00 € a cartella nel settore editoriale perché 'un traduttore che viene pagato poco lavora anche peggio'. Percepire 14,00 € circa a cartella per 6 cartelle al giorno di circa 2000 battute l'una per 5 gg lavorativi in 8 ore al giorno fanno in fondo al mese 1.100,00 €, uno stipendio normale in pratica. Perché se si vuole vivere di questo mestiere con le traduzioni editoriali bisogna pretenderle certe tariffe. Come darle torto?
Il problema è che molti service editoriali offrono tariffe bassissime; molti traduttori non riescono a dire di no pur di lavorare e alla fine accettano. Non c'è errore più grande, perché così facendo aumentano lo sfruttamento dei traduttori e inducono a far circolare tariffe da 'fame' sul mercato. Io concordo con quanto ha detto Chiara: è meglio non accettare. Se nessuno accettasse a quest'ora il mercato della traduzione non si sarebbe popolato di committenti del genere.

Poi è stata la volta di Andrea Spila, che ha intervistato Frauke J. Ioris e ha sottolineato l'importanza dell'uso corretto di Facebook per una buona visibilità, un tema a me caro che tratterò anche io più approfonditamente nel mio corso del 28 settembre che terrò qui a Pisa. 
Facebook può essere un salotto di discussione su vari temi in vari gruppi, ma ci devono essere delle regole da seguire. Altri strumenti sono il sito web personale, Linkedin, Twitter e un blog, che però non deve essere un luogo di sfogo delle frustrazioni lavorative (o addirittura personali) ma deve avere i contenuti e l'aspetto di un vero professionista del settore, mantenendolo costantemente aggiornato e scrivendo cose attinenti al nostro lavoro. Ha dato spunti e consigli interessanti.

L'ultimo interevento è stato di Giuseppe Bonavia commercialista e revisore contabile che ha parlato di contabilità e fisco per i traduttori, cioè per coloro che lavorano con ricevuta e RA 20% e coloro che lavorano con P.IVA ai minimi regimi o semplificata, sfatando falsi miti sul superamento del tetto massimo dei compensi annuali per chi lavora con RA (non sono 5.000,00 € annui, ma 5.000,00 € a committente) e mostrando come devono essere compilate le ricevute con le giuste diciture anche per il diritto d'autore, e per chi invece lavora con p.iva ai minimi regimi come si calcola l'imponibile annuo per pagare le tasse e come si redige una fattura corretta.



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