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mercoledì 30 ottobre 2013

Sull'onestà del traduttore

Ieri è apparso su Langit un messaggio di un collega traduttore che, giustamente, alla richiesta arrivatagli sul suo blog e che qui riassumo 'cerco un traduttore onesto che sappia tradurre il mio libro in questa e quella lingua, come se fosse stato scritto da uno di quei posti, per 4/5 € a cartella, perché i professionisti chiedono troppo' ha saputo rispondere in modo egregio. 
Riporto qui la sua risposta alla richiesta del cliente:

«(RICHIESTA) Un freelance esperto, insomma, con prezzi onesti (massimo 4/5 euro a cartella).» (RISPOSTA) Qui da ridere non ce n’è proprio. Non dubito che a queste cifre si trovino dei freelance disposti a tradurre, mettendo a grave rischio l’investimento nel progetto editoriale che Lei sta curando. Sono anche certo, però, che i traduttori che chiedono 15, 20, 30, ma anche 50 e più euro a cartella, non sono affatto disonesti. Se li meritano.

Stamani ad un certo punto in lista è apparsa una mail in cui un'altra collega ha scritto:

Ciao XXXX (riferito al collega autore del post sul blog), mi sembra si stia un po' esagerando..
Dire che un artigiano, o professionista o commerciante fa "prezzi onesti"
non significa darne una valutazione di moralità e onestà, è un modo di dire colloquiale che vuole semplicemente intendere che applica prezzi giusti, in linea col mercato, senza farci la cresta più del dovuto, magari come fanno alcuni bar o ristoranti nei paesini turistici...

CHI CHIEDE DI PIU' NON FA LA CRESTA. Questo è il mio pensiero, che ho fatto mio da quasi subito appena entrai nel mondo della traduzione, dopo aver visto e sentito cose che non avevano alcun senso.

Quindi subito ho risposto in lista:

"Io ammetto che se vado in un bar e chiedo un caffè o un panino e poi vado in un altro e mi costa la metà vado nel secondo. Però qui stiamo parlando di fare un lavoro professionale di traduzione, un libro che deve reso in ogni sua sfumatura, senso, significato e pensiero di chi l ha scritto senza scrivere strafalcioni, non di cibo, che posso anche arrangiarmi. Io fossi un cliente se mi facessero due preventivi e uno mi chiedesse di più mi chiederei perché, se il primo ha meno esperienza o meno studi nel settore e il secondo ne ha molta di più, io per quel romanzo o qualsiasi altro testo mi rivolgerei a quello più caro per una questione di sue maggiori competenze ed esperienze. Secondo me un traduttore applica certe tariffe non perché 'ci marcia' ma perché sa cosa sa fare, come lo sa fare e ha strumenti idonei. Insomma, conosce il suo valore di mercato. Questo sarebbe quello che uno dovrebbe fare, a regola...". 

Ma purtroppo la regola non è sempre così, e da qui nasce l'errore, l'errore di svendere il proprio operato.
Anche io mi aggiungo: non svendetevi, perché i prezzi che un traduttore applica sono sicuramente prezzi onesti e relativi alle sue capacità. Non abbiate paura di dire le vostre tariffe, anzi motivate il perché delle vostre richieste -se vi viene richiesto- con tranquillità. Chi chiede poco a cartella sa benissimo che non è specializzato, qualificato ecc... per cui sa che non può chiedere 15/18/20/25 € a cartella, e questo il cliente lo deve percepire subito, se è furbo. Perché se qualcuno laureato, specializzato, qualificato in lingue e traduzione e con tanta tanta esperienza ecc... si comportasse così, beh, mi dispiace per lui/lei, ma non è intelligente e si ritroverà presto sommerso da tante frustrazioni.
Chi fa questo lavoro di mestiere lo fa seriamente perché ha tutte le carte/esperienze/qualifiche/capacità per farlo, punto e basta. E le tariffe che applica sono più che oneste, sono vere. 

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