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domenica 30 marzo 2014

Come traduco i brand in cucina? Localizzare o no? Dubbi e possibili soluzioni

In effetti sembra semplice tradurre un testo di cucina, inizialmente pare una semplice traduzione...ma più uno si addentra nel testo, più nascono dubbi e domande! 
Eccone uno molto frequente in questo tipo di testi culinari. Come gestisco i brand che incontro?
Pochi giorni fa mi è capitato durante l'ultima lezione-correzione al corso di traduzione enogastronomica che ho frequentato. Avevo tradotto un testo dallo Spagnolo di cucina veloce che presentava delle foto appetitose per l'apparato iconografico, però - in fondo alla prima pagina e a fianco delle immagini - erano state inserite delle foto di prodotti spagnoli. I nomi di questi prodotti apparivano anche nel testo e io li avevo presi e ricollocati nella traduzione senza pormi nessun problema di tradurli o 'localizzarli'.
Invece il mio revisore specializzato nel settore mi ha spiegato che è fondamentale gestire i nomi dei brand in questi testi perché il lettore italiano deve orientarsi un minimo nel testo d'arrivo e non ammattire per trovare un prodotto che magari nei supermercati italiani non è reperibile, oppure viene smerciato solo in una parte d'Italia per svariate mila ragioni.
Quando un editore ci invia un testo del genere dove ci sono marchi, la primissima cosa da fare è una ricerca localizzata in Italia di quel prodotto
Ad esempio se una bottiglietta di aceto balsamico del marchio 'Vinagrerías Riojanas' - che non viene importato in Italia - appare sia nel testo che nelle foto, la prima soluzione possibile per non mandare in crisi chi legge l'italiano sarà quella di generalizzare e scrivere 'prendete una bottiglietta di aceto balsamico modenese', senza citare marchi italiani di prodotti analoghi in questo caso, perché avete la foto che cita un'altro marchio e oltre a confondere le idee, è proprio brutto perché si noterebbe subito che è stato tradotto e l'editore non vuole che si capisca a colpo d'occhio.
Il motivo? Per contenere i costi, la casa editrice compra magari il tutto in coedizione e non può cambiare le immagini ed ha anche il limite della 'gabbia' per il testo. Con le coedizioni però l'editore può sempre comunque scegliere almeno un traduttore di fiducia al quale affidare la traduzione. Quindi sta al traduttore fare poi un ottimo lavoro completo, ma soprattutto il traduttore può, anzi, DEVE contattare l'editore per qualsiasi dubbio gli ronzi in testa, perché non possiamo consegnare un lavoro incompleto con ancora mille dubbi da risolvere per paura di disturbare l'editore. Se non chiedete e poi l'editore vi contesta moltissime cose che con due o tre domande avreste potuto risolvere in un battibaleno, rischiate di farci voi una brutta figura per negligenza e, ciliegina sulla torta, che vi vengano decurtate le battute dal conteggio per il pagamento.
Una seconda alternativa invece - tornando alla bottiglietta di aceto - sarebbe quella che, in assenza di foto si può citare un prodotto analogo di un noto marchio italiano (es. PONTI), però sempre previa consultazione con l'editore, cioè proponendogli la soluzione e chiedendogli se gli andasse bene fare la stessa sostituzione per tutti i marchi che incontrerete.
La terza e ultima invece sarebbe quella di mantenere il nome solo se il prodotto in Italia viene trovato facilmente nei supermercati (mi viene in mente il vasetto di yogurt Mueller per il tedesco).
Diciamo anche però che per alcuni prodotti però bisogna stare molto attenti!
Attenzione alle calorie e a tutti quei simpatici schemini di proteine, carboidrati, zuccheri ecc..che trovate dietro sulle etichette dei prodotti, perché magari una ricotta spagnola di un certo marchio ha il doppio oppure la metà delle calorie di quella italiana con cui la andate a sostituire. I libri italiani di cucina, salute e benessere prestano attenzione a questo aspetto, per cui occhio a fare le giuste sostituzioni!
Vi metto questo link utilissimo dove si possono fare ricerche per alimenti per nutrienti e che può servire per fare proprio le sostituzioni degli alimenti a livello di localizzazione.

Eccolo qua:

Un esempio di questo genere: il mascarpone per i suoi valori nutrizionali del calcio potrebbe essere un valido sostituto della creme fraiche francese, entrambi hanno circa 70 mg di calcio ogni 100 g!

Buona ricerca e traduzione culinaria a tutti ;-)

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